IL MOVIMENTO SOCIALE CATTOLICO NELLE CAMPAGNE BERGAMASCHE A MILANO
“L’egemonia che i cattolici riuscirono a stabilire sulle masse di piccoli proprietari, mezzadri, e coloni della provincia di Bergamo, nel periodo tra la fine dell’ottocento e gli inizi del novecento non può essere spiegata semplicemente facendo ricorso alle radicate tradizioni religiose della popolazione, ma trova una giustificazione storico-politica nella capillare azione di organizzazione sociale che il movimento cattolico seppe promuovere nelle campagne. L’intendimento di questo lavoro è quello di illustrare come, in una zona ad economia prevalentemente agricola quale era la bergamasca alla fine del secolo scorso, in cui i rapporti sociali e di produzione si mantenevano ancora relativamente stabili e solo lentamente si andavano evolvendo in senso capitalistico, il movimento cattolico riuscì ad aderire ai bisogni di larghi strati delle classi rurali. Ciò avvenne mediante l’istituzione di una fitta rete di società di mutuo soccorso e di organismi mutualistici e cooperativi che permise al movimento cattolico di radicarsi profondamente nella zona, sia pure entro i limiti derivanti da una posizione interclassista e paternalistica, tesa alla conservazione dell’ordinamento sociale esistente attraverso la difesa della piccola proprietà e la promozione dell’armonia e del solidario tra le classi”. Il libro è come nuovo e non è mai stato letto. Possibile tenue ingiallimento delle pagine e della copertina.
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