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Cassaforte valli secolo


Elenco delle migliori vendite cassaforte valli secolo

CASSAFORTE A MURO, ENGINDOT CASSAFORTE DA ARMADIO CON CODICE E CHIAVE, 14L CASSAFORTE ELETTRONICA, 35*25*25CM, CASSAFORTE IN ACCIAIO CON DOPPIO BULLONE DI BLOCCAGGIO-HES25A
  • 【COSTRUZIONE ROBUSTA】La cassaforte è realizzata in robusto acciaio al carbonio rinforzato senza punto di aggancio, ed è dotata di uno sportello in acciaio resistente all'usura di circa 45mm di spessore, che può resistere a forti urti e proteggere in sicurezza i tuoi oggetti di valore.
  • 【2 MODI PER APRIRE】La cassaforte elettronica è dotata di codice digitale e chiave di emergenza.È possibile impostare un numero da 3 a 8 cifre come password o utilizzare 2 chiavi di emergenza per accedere alla cassaforte.Il tappeto della cassaforte previene graffi e danni agli oggetti di valore.
  • 【LUCE LED E ALLARME DI AVVISO】La serratura elettronica a codice ha una luce LED a tre colori. Verde: la password è stata inserita correttamente; Giallo: la password è in fase di inserimento; Rosso: la password è errata/la batteria è scarica. Se inserisci la password sbagliata per tre volte di seguito, la cassaforte emetterà un allarme sonoro per 20 secondi.
  • 【FACILE DA USARE】È possibile inserire quattro batterie AA (non incluse) e completare la riprogrammazione della cassaforte, quindi inserire la password e ruotare la manopola in senso orario per aprire la cassaforte. Ha quattro fori preforati e un gran numero di viti. Dopo una semplice operazione, puoi installare la cassaforte a parete.
  • 【ADATTO A PIÙ SCENARI】Le dimensioni della cassaforte sono 35 x 25 x 25 cm e la capacità è di 14 L. Può conservare contanti, gioielli, documenti, passaporti. Non solo adatto per l'uso domestico quotidiano, ma adatto anche per hotel e uffici, il che è molto conveniente.
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CASSAFORTE PER BAMBINI SALVADANAIO, MINI CASSAFORTE CASSAFORTE CASSAFORTE CASSAFORTE CASSAFORTE IN METALLO CASSAFORTE A COMBINAZIONE A FORMA DI RADIO VINTAGE CASSAFORTE CON SERRATURA A COMBINAZIONE CO
  • ★ Salvadanaio per bambini - Metti la moneta nella fessura per monete nella parte superiore della banca sicura per bambini, il cassetto all'interno la prenderà! C'è spazio aggiuntivo sotto lo slot per monete per conservare più "oggetti di valore" come contanti, caramelle o gioielli.
  • ★ Con chiave e lucchetto a combinazione: questa mini cassaforte per bambini è dotata di un lucchetto a combinazione semplice e singolo che i bambini possono azionare facilmente. L'armadietto ha anche una piccola chiave per una maggiore sicurezza o se il bambino dimentica la combinazione della serratura.
  • ★ Aspetto retrò alla moda - Elegante design a forma di radio rettangolare della cassetta di sicurezza con superba maestria, realizzato con cura con materiale in lamiera di ferro laminato a freddo spcc di alta qualità, mini moda e combinazione perfetta retrò.
  • ★ Cassetta di sicurezza in metallo - L'involucro della cassetta di sicurezza per bambini è realizzato in materiale metallico resistente alla corrosione e antiruggine e ha una lunga durata. Utilizza una tecnologia di verniciatura matura per ottenere una lucentezza uniforme. Può essere utilizzato come decorazioni e per conservare monete, fatture e gioielli e altri piccoli oggetti.
  • ★ Mini cassaforte per regalo per bambini - I salvadanai per bambini dal design accattivante e l'elevata funzionalità rendono questa cassaforte per bambini un regalo ideale sia per i ragazzi che per le ragazze. Predisponi loro il loro mini armadietto per il loro compleanno, Natale o qualsiasi altra occasione speciale e guardali essere felici.
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CASSAFORTE A MOBILE 16L CASSAFORTE ELETTRONICA CON PASSWORD CASSAFORTE IN ACCIAIO CASSAFORTE SALVADANAIO CON PASSWORD CASSAFORTE A MURO DIGITAL LOCK BOX CASSETTA DI SICUREZZA A CHIAVE E PULSANTE
  • Capacità: La dimensione della cassaforte per password è 25 * 35 * 25 cm. La capacità è di 16 litri. Ideale per riporre contanti, gioielli, documenti importanti e altri oggetti di valore, adatto per uso domestico o in ufficio
  • Design di sicurezza: Il corpo principale della cassaforte per password è una solida struttura in acciaio con uno spessore di 2 mm, robusti bulloni di bloccaggio in acciaio, una porta anteriore di 4 mm di spessore può fornire una maggiore sicurezza e la cerniera interna a prova di manomissione fornisce una sicurezza aggiuntiva, che può sicuramente essere del 100% % Sicuro, ideale per ogni famiglia
  • Facile da installare: Ci sono due fori di montaggio sul retro e sul fondo della cassaforte con password, con bulloni di ancoraggio da 5 cm, che possono essere utilizzati per fissare le viti di espansione applicate sulla parete o sul terreno (può anche essere fissato nei fori di fissaggio a parete sul muro), Oppure utilizzare viti per legno per fissare al mobile
  • Metodo di sblocco: La cassaforte della password viene aperta con un PIN digitale o la chiave alternativa in dotazione, che può nascondere il lucchetto con una chiave, codice di sicurezza a 3-8 cifre, utilizzare qualsiasi numero compreso tra 0-9, il sistema bloccherà automaticamente 20 se la password viene inserita in modo errato per 3 volte Secondi (non mettere la chiave nella cassaforte)
  • Luce LED a tre colori: La cassaforte per password è dotata di luci LED a tre colori per ricordare la tua operazione. Verde: la password è stata inserita correttamente; rosso: la batteria è scarica e la batteria deve essere sostituita; luce gialla: la password è stata inserita in modo errato. Se hai domande, puoi contattarci e risolveremo il problema per te
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Italia (Tutte le città)
In una antica masseria del XVIII° secolo affittiamo soluzioni di case vacanze,in ambiente raffinato e assolutamente tranquillo: la proprietà è di circa 1 ha, circondata da muri a secco, in cui si trovano tre fabbricati indipendenti, tutti recentemente ristrutturati nel massimo rispetto delle caratteristiche tipiche dell/'architettura locale. Il fabbricato principale (la Masseria): è una costruzione su due piani, in tufo a vista e costruito secondo le tecniche allora in uso nel Salento (volte a stella o a botte, uso esclusivo del tufo con resiliature a calce.....); al piano superiore è stato ricavato un appartamento, cui si accede tramite una scala sul lato posteriore; un salone, due camere da letto, un angolo cottura attrezzato,un bagno con vasca e doccia,un terrazzo sul lato posteriore ed un balcone che dà sul giardino frontale. Un secondo edificio, indipendente (la casetta): Sono state mantenute le murature originarie in pietra a secco, effettuando una resiliatura solo all/'interno; il tetto, ormai cadente, è stato ricostruito con travi e soffitto in legno a vista e copertura finale in coppi. L/'interno è composto di un locale con cucina a vista, un tavolo fratino a muro, ribaltabile,un armadio a muro che funge da dispensa, corridoio con 2 armadi a muro ed un bagno con doccia e lavatrice. sul fronte, che dà sul giardino (circa 3000mq),un terrazzo con ombrellone da sole,tavolo e sedie da giardino,dove si può pranzare nella bella stagione; ideale per una coppia. la casetta è attrezzata con condizionatore/pompa di calore e cassaforte. Un terzo edificio (ex ovili) restaurato mantenendo il più possibile le caratteristiche originarie: sul lato frontale è applicata una grande vetrata, per valorizzare la muratura frontale, con tende esterne a discesa per protezione dai raggi solari e interne in juta pesante per proteggere la privacy. nell/'interno sono stati mantenuti i soffitti con volte a stella in tufo a vista; i pavimenti sono in cotto. Da tale edificio sono stati ricavati: -3 vani comunicanti, per la cucina, la zona pranzo e il soggiorno (con un divano/letto a due posti); -un bagno con doccia -una camera con letto matrimoniale,armadio a muro e un 2° bagno di servizio, con doccia. Sono installati 2 condizionatori/pompe di calore ed una cassaforte. Adatto sia ad una famiglia di 4 persone, sia a due coppie che condividano la cucina e la zona pranzo. Davanti a tale edificio è stata ricavata un/'area con ombrellone da sole, tavolo e sedie in legno. Sono disponibili per tutti un campo da tennis,ed un grande gazebo coperto in legno (40mq), dove, a volte, organizzare,assieme agli ospiti,allegre serate con pizze fatte nel forno a legna. La masseria è in comune di Maruggio,piccolo paese sulla costa jonica del Salento, tra Taranto e Gallipoli. Il mare (la costa jonica del salento) dista 1,5km e ci si può andare anche con delle biciclette, disponibili per tutti. Il mare è veramente molto bello (/"il mare dei 7 colori/"). Nei dintorni esistono sia spiagge attrezzate con stabilimenti balneari sia spiagge libere. nella frazione marina di Maruggio (Campomarino) c/'è il porto: si possono noleggiare barche,un centro sub e vengono organizzate gite collettive in barca. Nelle vicinanze una masseria ove è possibile organizzare passeggiate a cavallo. Nel cuore del Salento, è possibile effettuare in giornata delle gite in tutte le località più turistiche. sito: www.anticamasseria.org
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Roma (Lazio)
DISPONIBILE DA: primo settembre 2021. Portuense - Villa Bonelli: in un complesso residenziale con posti auto liberi, dotato di doppio accesso (pedonale e carrabile da via Giannetto Valli, solo pedonale da via Vincenzo Statella), l'Agenzia Immobiliare Gualandri è lieta di proporre "in locazione esclusiva" un delizioso appartamento luminosissimo, arredato e completamente ristrutturato, ubicato al terzo piano di una palazzina in cortina, con servizio di ascensore. COMPOSIZIONE: Per una superficie coperta pari a 73 metri quadri (debitamente documentati da relative "planimetria" e "visura" catastali), si divide come segue (in allegato al presente annuncio potete trovare: foto, piantina, video e virtual tour dell'immobile, grazie): - ingresso; - ampio soggiorno con accesso al terrazzo vivibile di circa 14 mq; - grande disimpegno (utilizzabile come zona pranzo), con soppalchi ed armadi a muro; -cucina nuova, completa di: forno, piano cottura, frigo, lavastoviglie e lavatrice; - comoda camera matrimoniale; - bagno finestrato con piatto doccia XL. FINITURE: - porta blindata con serratura a cilindro europeo; - pavimento in pregiato parquet; - 2 climatizzatori Mitsubishi caldo/freddo; - termo arredi; - tende da sole; - cassaforte a parete. UBICAZIONE: L’immobile è situato in una zona residenziale, servita da negozi, bar, scuole, palestre e supermercati. Facilità di parcheggio nel comprensorio ed anche nelle vie adiacenti. Fermata bus nelle immediate vicinanze. ESPOSIZIONE: La doppia esposizione (sud/ovest il soggiorno e la cucina; ovest la camera da letto) e l’affaccio sul parco condominiale, donano tranquillità ed estrema luminosità per tutto il giorno. SPESE: Le spese complessive ammontano a 100 euro/mese ed includono: condominio e supercondominio; il riscaldamento è autonomo ed è servito da apposita caldaia a gas “Junkers” a condensazione. CONDIZIONI CONTRATTUALI: Disponibile da subito. Canone di locazione: 850 euro/mese. Tipologia contrattuale: 3 anni, rinnovabili per altri due. Solo persone referenziate, con reddito certo e dimostrabile e garanzie da valutare in sede di appuntamento. INFORMAZIONI E PRENOTAZIONE VISITE Il dr. Carlo Gualandri, titolare dell’Agenzia Immobiliare, si occupa direttamente di questo immobile e sarà lieto di accompagnarvi personalmente nella visita dello stesso. Previa disponibilità, è possibile effettuare sopralluoghi anche nelle giornate di sabato e domenica. Per ulteriori informazioni e per riservare un appuntamento, potete contattarlo al seguente numero: 333-6874126, tutti i giorni (festivi inclusi) dalle ore 9:00 alle ore 20:00. Qualora “momentaneamente non raggiungibile”, lasciate pure un messaggio e sarete richiamati al più presto. Grazie per l’attenzione.
850 €
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Terni (Umbria)
Vendesi in Umbria Fantastica e antica Fortezza con borghetto storico di 1200 mq con cinque zone abitative da bellissimi soggiorni ampi e caratteristici + una dependance. Il tutto circondato da terreno di circa 6 ettari con zone pianeggianti, prati, boschi, e uliveto. Nel giardino una piscina con solarium e due gazebo, un barbecue, forno, parcheggio e la possibilità di fare un mini campo da golf. Al bordo, un piccolo rudere di una chiesa parrocchiale e il campanile risalente al 12 ° secolo. Potenziale e suggestiva in una meravigliosa valle incontaminata. Possibilità di utilizzarla a scopo ricettivo per affitti, ricevimenti e banchetti grazie alla sua potenzialità e vicinanza ad Orvieto. Vendesi in Umbria Antica Fortezza con borghetto storico di 1200 mq potenziali con casali e dependance Il casale principale maestoso e imponente di oltre 1000mq con: Piano terra con zona giorno principale è una grande sala soggiorno a volte in mattoni con sala musica, una sala da biliardo e ulteriori ambienti giorno dotate di: un salotto aperto con divani; uno studio; una zona pranzo e una palestra. La cucina, ampia e spaziosa C'è anche una sala bar che ha accesso diretto alla piscina con saletta giochi e calcio balilla (biliardino), grande rimessaggio per accessori piscine e attrezzature sportive. Spogliatoio e sala da Bagno. Al piano terra una comoda camera con un letto, bagno separato con doccia. Scala con loggia per il piano Nobile centrale con una suite che dispone di un grande soggiorno con divani, sala TV, camino, zona pranzo e angolo cottura, nonché una camera grande da letto, bagno con doccia. Salendo una scala in legno con ballatoio, si giunge al primo dove vi è un grande soggiorno, camera con un letto queen-size e un bagno separato. Altro ambiente con camino/studio e una lavanderia. Seconda scala al secondo piano mansardato dai suggestivi soffitti rivestiti in legno e grandi ambienti come lo studio libreria (che potrebbe diventare anche un'altra camera con bagno) tale ambiente, disimpegna due grandi camere da letto con un matrimoniale e due letti singoli, bagno separato con doccia. Adiacente alla corte interna, troviamo una dependance di 140mqcon soggiorno, cucina tre camere da letto, bagno con doccia. Terreno di circa 6 ettari con zone pianeggianti circondati da boschi, e uliveto. Nel giardino comodo e funzionale abbiamo una piscina con solarium e due gazebo, un barbecue, forno, parcheggio e spazio per bocce e la possibilità di fare un mini campo da golf. Al bordo, un piccolo rudere di una chiesa parrocchiale e il campanile risalente al 12 ° secolo. Incontaminato il panorama tra valli e boschi verdeggianti. Dimora unica e fantastica. Stato e rifiniture Il casale di prestigio del borghetto è abitabile e rifinito con particolari tipici e rurali. Con possibili e potenziali migliorie si valorizzerebbe e personalizzerebbe ancor più la fantastica fortezza. Servizi e utenze Nella prestigiosa e storica dimora, tutte le utenze sono presenti compreso acquedotto, pozzo esclusivo, linea telefonica e adsl Ubicazione Ubicato in una collina tra Umbria e Toscana, tra le valli di Ficulle e Parrano in provincia di Terni. La proprietà è raggiungibile dall’uscita dell’Autostrada A1 e ferroviaria di Fabro-Ficulle dalla quale dista circa 15 di chilometri con un ultimo tratto di circa 2/3 Km di strada bianca sterrata percorribile che, si potrà migliorare. Insiste nel Comune di Ficulle dal quale dista circa 6 chilometri e dove sono raggiungibili i servizi essenziali e tutti i piccoli borghi sia umbri che toscani. Nel raggio di circa 20-30 km città con servizi completi come Orvieto, Chiusi.
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Italia
SPETTACOLARE SOLUZIONE INDIPENDENTE!!! In bellissima posizione dominante e soleggiata, fantastico rustico in pietra a vista, libero su quattro lati e posto su due livelli con stalla e fienile + annessa cascinetta. Terreno circostante di 10.000 mq. Acqua, strada e luce a circa 50 mt. VEDESETA Le prime testimonianze scritte su Vedeseta e sulla Val Taleggio risalgono ad un'epoca non anteriore al secolo XI. Varie ipotesi si sono fatte sui primi insediamenti in valle, ma quasi certamente i primi abitanti provenivano dalla vicina Valsassina. C'è chi sostiene che i primi ad insediarsi nelle zone ora occupate dal comune di Vedeseta fossero i pastori che passavano l'estate in Val Taleggio, ben ricca di pascoli; altri invece - tra cui Giuseppe Locatelli che nacque e visse a Lavina di Vedeseta lo scorso secolo - pensano che vi si fossero rifugiati gli abitanti valsassinesi in quanto, essendo la valle circondata da alture all'epoca difficilmente valicabili, forniva una buona protezione contro le orde di barbari provenienti dal Nord Europa.3 Il Medioevomodifica | modifica wikitesto All'epoca di Carlo Magno, la Val Taleggio divenne feudo del vescovo di Milano. Da allora, Vedeseta è rimasta sotto l'influenza della diocesi di Milano, fino al 1995 quando il cardinal Martini e il vescovo Amadei sottoscrissero l'accordo per il suo passaggio alla diocesi di Bergamo4. Nel 1237 i Milanesi in ritirata dopo la dura sconfitta subìta contro Federico II nella battaglia di Cortenova, cercarono rifugio in Valsassina dove trovarono ospitalità grazie a Pagano della Torre, al quale, come ricompensa, venne affidata la Signoria delle Valli Taleggio e Averara. Sanguinose furono le battaglie per il possesso della valle e portarono gli abitanti dei due comuni a schierarsi su due fronti differenti: Taleggio dalla parte guelfa, a sostegno dei Torriani (che con i Visconti erano una delle casate più importanti della Lombardia), e Vedeseta dalla parte ghibellina, a sostegno dell'Arcivescovo di Milano. Questa divisione e le lotte che ne seguirono, portarono gli abitanti della valle a costruire castelli e case torri. A Vedeseta la più famosa torre era probabilmente ubicata dove ora c'è la Parrocchiale, infatti sembra che i materiali che componevano la torre furono poi utilizzati per la costruzione del vecchio campanile, poi demolito per far posto a quello attuale. Fu costruita nel XIV secolo da Orlando Arrigoni su un angolo della sua casa e fu quindi chiamata Torre d'Orlando. La pace fu firmata nel 1395, ma non durò molto. Nel XV secolo, infatti, la valle subì un'ulteriore divisione. La Repubblica Veneta prese possesso della provincia di Bergamo, ma Vedeseta rimase comunque territorio del Ducato di Milano. Le pietre di confine tra il Ducato e la Repubblica, chiamate termenü, definiti dopo un'immancabile serie di lotte tra i sudditi di Milano e quelli di Venezia, sono ancora presenti in Val Taleggio e oggi segnano il confine tra i comuni di Vedeseta e Taleggio. Codice di Riferimento Agenzia: 405180
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Italia (Tutte le città)
BEINETTE(CN), “ Cascina Aurora”, CASCINALE INSERITO NELLA PREGIATA VALLE PESIO, A SOLI 17 Km DA MONDOVI’ cioè 20 minuti, a 40 km da Cuneo cioè 40 min, prossimo al mar Ligure a soli 1,30 circa. CASCINALE COSTITUITO DA TRE FABBRICATI, DI CUI: • UN’UNITA’ ABITATIVA GIA’ RISTRUTTURATA ED ABITABILE, disposta su tre piani: - piano terra: ingresso, cucina, tre camere bagno, terrazzo; - 1° piano: ingresso, cucina, tre camere bagno, terrazzo; - 2° piano mansardato: salone, camera, cucina: • UN’UNITA’ RUSTICO – RURALE da REALIZZARE E RISTRUTTURARE di interesse ai coltivatori diretti per i benefici concessi agli stessi • UN’UNITA’ CAPANNONE – RIATTABILE • Magazzino lavori – rimessa attrezzi • Terreno a frutteto con meli, ciliegi e noccioleto. Proprietà privata recintata. Torrente adiacente. Fermata autobus di linea davanti a casa. SUPERFICIE TOTALE 800mq abitabili, VENDIBILE A CORPO e/o FRAZIONABILE con TERRENO ADIACENTE SU 4 LATI per UNA SUPERFICIE totale di 10.160 mq. Consulta la pagina Eventi Beinette x proposte ricreative/culturali: Info geografiche, culturali e turistiche: Beinette(Cn), Comune situato a 491m di altitudine, Situato sull'altipiano di Cuneo, presso lo sbocco delle valli della Bisalta, il comune sorge a poca distanza dal lago Beinette, sulle rive dei torrenti Brobbio e Josina, che, con le loro frequenti inondazioni, ne condizionano l'esistenza fino all'inizio del XX secolo. Parco Nazionale della Valle Pesio: Il parco naturale del Marguareis, istituito nel 1978, è un'area protetta che si estende tra la parte alta della Valle Pesio, della riserva naturale dei Ciciu del Villar, della riserva di Augusta Bagiennorum, della riserva delle Sorgenti del Belbo e della riserva delle Grotte di Bossea. Fino al 1º gennaio 2012 la denominazione dell'Ente era "Parco naturale Alta Valle Pesio e Tanaro". Chiusa di Pesio è stata inoltre per diversi anni sede del ritiro del settore giovanile della squadra calcistica Juventus. Dopo alcune saltuarie presenze della formazione militante in Serie A. La certosa di Pesio, fondata dai monaci certosini nel 1173. Il castello di Beinette dell'XI secolo, situato in cima ad una collina, rivela all'esterno tracce dell'originale borgo medioevale nella torre quadrata. Nel settecento, per volere di Carlo Francesco Ferrero, marchese di Ormea. Le chiesa di Santa Maria della Pieve Situata a nord del borgo, la chiesa di Santa Maria della Pieve, conserva interessanti affreschi del XV-XVI secolo, con l’archietettura dalle chiare linee romaniche, presenta al centro l'affresco della maestosa figura della Vergine del Manto; Il monastero di Santo Stefano del lago Situato sopra le sorgenti del Brobbio, su un’ altura a ridosso della provinciale Beinette-Chiusa di Pesio, sorge l'ex monastero di Santo Stefano del lago A Beinette è presente la sede dell'emittente locale Telegranda. https://www.eventa.it/eventi/beinette Abitalia Servizi Immobiliari tel 011.5808112 – mb 347.1542041 info@abitaliaimmobiliare.it
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Italia (Tutte le città)
Introd - Frazione Les Combes Il villaggio di Les Combes sorge in una radura che sovrasta il comune di Arvier, nonostante faccia parte del comune di Introd a 880 metri di altitudine. Il paese si trova infatti all’imbocco della Valle di Rhêmes e della Valsavarenche, due delle tre valli valdostane che fanno parte del Parco Nazionale del Gran Paradiso. L’architettura tradizionale di Les Combes usa soprattutto la pietra, ed è composta da grandi abitazioni la cui evoluzione si dispiega dal Basso Medioevo al XIX secolo. Diverse costruzioni massicce del XV secolo, sempre in pietra, sono conservate al centro del villaggio, e sono di notevole interesse architettonico la chiesa parrocchiale di San Paolo, il castello del 1260, la cappella del villaggio dedicata a San Lorenzo, è attestata nei documenti sin dal XV secolo, anche se la costruzione attuale risale al 1780. Nelle vicinanze si può visitare il recente parco faunistico, dove ammirare esemplari di animali tipici dell´arco alpino, inseriti nel loro habitat naturale. Il paese ha avuto notorietà internazionale in quanto località di villeggiatura estiva dei sommi pontefici Giovanni Paolo II e Benedetto XV Descrizione Il complesso immobiliare comprende l’edificio denominato” Foyer Giovanni Paolo II “e il “Soggiorno Alpino”, situato in una radura isolata posta a una quota di 1300 metri, nei pressi dell’abitato di Les Combes. L’edificio denominato “Foyer Giovanni Paolo II” famoso nel mondo per essere stato scelto da Papa Giovanni Paolo II prima, e successivamente da Papa Benedetto XVI quale meta di soggiorno estivo e di rifugio a partire dal 1989. La casa dove soggiornò il Papa è un luogo dal grande valore affettivo e spirituale, ricco di fascino e inserito nell’ambiente naturale della Valle d’Aosta. Un luogo che, nell’immaginario collettivo, riporta alla memoria le solitarie passeggiate del Santo Padre, l’attenta osservazione di un paesaggio unico e straordinario che gli consentiva di contemplare l’infinito, ascoltare il silenzio. Questo luogo conserva ancora oggi alcuni arredi come la panchina dove amava sedersi in solitudine. Il complesso che comprende la baita, e il soggiorno alpino Giovanni Paolo II è immerso in un ampio giardino, gode, in particolar di una suggestiva vista sulle montagne che lo avvolgono, fino al maestoso Monte Bianco. L’edificio denominato “Soggiorno Alpino” era il luogo preposto a ospitare il seguito del Pontefice durante le sue vacanze in Valle d’Aosta. Costruito negli anni 2000, la struttura è in latero-cemento, rivestita esternamente in pietra a vista e legno; la copertura si compone di una struttura in legno e di un manto in lose. La superficie totale degli edifici è di 2100 mq Completano la proprietà un terreno di circa 15.000 mq.
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Cuneo (Piemonte)
Codice ITI 041: BEINETTE(CN), ' Cascina Aurora', CASCINALE INSERITO NELLA PREGIATA VALLE PESIO, A SOLI 17 Km DA MONDOVI' cioè 20 minuti, a 40 km da Cuneo cioè 40 min, prossimo al mar Ligure a soli 1,30 circa. CASCINALE COSTITUITO DA TRE FABBRICATI, DI CUI: - UN'UNITA' ABITATIVA GIA' RISTRUTTURATA ED ABITABILE, disposta su tre piani, 3/4 appartamenti: - piano terra: ingresso, cucina, tre camere bagno, terrazzo; - 1° piano: ingresso, cucina, tre camere bagno, terrazzo; - 2° piano mansardato: salone, camera, cucina: - UN'UNITA' RUSTICO - RURALE da REALIZZARE E RISTRUTTURARE di interesse ai coltivatori diretti per i benefici concessi agli stessi - UN'UNITA' CAPANNONE - RIATTABILE - Magazzino lavori - rimessa attrezzi 120mq - Terreno a frutteto con meli, ciliegi e noccioleto. Proprietà privata recintata. Torrente adiacente. Fermata autobus di linea davanti a casa. SUPERFICIE TOTALE 800mq abitabili, VENDIBILE A CORPO e/o FRAZIONABILE con TERRENO ADIACENTE SU 4 LATI per UNA SUPERFICIE totale di 10.160 mq. Nei dintorni ci sono 3 campi da golf, a circa Km 8 vi è il Campo Golf MELLANA di Boves. Stazioni sciistiche invernali nelle vicinanze: LURISIA (dove ci sono anche le terme), LIMONE PIEMONTE, FRABOSA E PRATO NEVOSO. Consulta la pagina Eventi Beinette x proposte ricreative/culturali: Info geografiche, culturali e turistiche: Beinette(Cn), Comune situato a 491m di altitudine, Situato sull'altipiano di Cuneo, presso lo sbocco delle valli della Bisalta, il comune sorge a poca distanza dal lago Beinette, sulle rive dei torrenti Brobbio e Josina, che, con le loro frequenti inondazioni, ne condizionano l'esistenza fino all'inizio del XX secolo. Parco Nazionale della Valle Pesio: Il parco naturale del Marguareis, istituito nel 1978, è un'area protetta che si estende tra la parte alta della Valle Pesio, della riserva naturale dei Ciciu del Villar, della riserva di Augusta Bagiennorum, della riserva delle Sorgenti del Belbo e della riserva delle Grotte di Bossea. Fino al 1º gennaio 2012 la denominazione dell'Ente era "Parco naturale Alta Valle Pesio e Tanaro". Chiusa di Pesio è stata inoltre per diversi anni sede del ritiro del settore giovanile della squadra calcistica Juventus. Dopo alcune saltuarie presenze della formazione militante in Serie A. La certosa di Pesio, fondata dai monaci certosini nel 1173. Il castello di Beinette dell'XI secolo, situato in cima ad una collina, rivela all'esterno tracce dell'originale borgo medioevale nella torre quadrata. Nel settecento, per volere di Carlo Francesco Ferrero, marchese di Ormea. Le chiesa di Santa Maria della Pieve Situata a nord del borgo, la chiesa di Santa Maria della Pieve, conserva interessanti affreschi del XV-XVI secolo, con l'architettura dalle chiare linee romaniche.
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Italia (Tutte le città)
PORTOMAGGIORE - Abitazione indipendente in ex fienile ristrutturato, composto da abitazione disposta su due piani con portico d’ingresso, soggiorno, cucina abitabile, al piano superiore n° 2 camere da letto matrimoniali e bagno. Ampio garage adiacente con zona lavanderia, bagno di servizio e taverna ricavata nella ex stalla. Al piano primo grande vano ex fienile, utilizzabile per eventuale ampliamento. Corte privata di circa 700 mq., con viale ingresso e fronte casa pavimentato. Libera al rogito. Portomaggiore (Portmagiòr in dialetto ferrarese) è un comune italiano di 12.085 abitanti della provincia di Ferrara, in Emilia-Romagna. È capoluogo dell'Unione dei comuni Valli e Delizie. Il toponimo deriva dall'importante porto fluviale che esisteva sul Sandalo e che permetteva i commerci con i corsi d'acqua prossimi (Fossa di Porto, Po di Primaro e Persico) e con il mare attraverso le paludi di Comacchio. Il toponimo deriva dall'importante porto fluviale che esisteva sul Sandalo e che permetteva i commerci con i corsi d'acqua prossimi (Fossa di Porto, Po di Primaro e Persico) e con il mare attraverso le paludi di Comacchio. Cittadina i cui primi insediamenti risalgono al XII secolo, sviluppatasi in una terra strappata alla antica palude delle valli del Mezzano sugli argini di antichi rami del fiume Po. Il primo documento scritto relativo alla città è una carta d'enfiteusi scritta da Regimbaldo di Santa Maria in Palazzolo del 955. Lo scritto tratta la descrizione morfologica delle terre comprese nella Pieve di Santa Maria in Porto e, nonostante non sia ancora utilizzato l'attributo “maggiore” tutti gli storici sono concordi nell'affermare che si trattasse proprio del centro odierno. Il toponimo moderno si avrà solo nel 1249. La terra di Portomaggiore fu a lungo contesa tra i poteri arcivescovili ravennati e quelli ferraresi. Nel 1119 l'imperatore Arrigo VI promulgò un diploma con il quale venne spostato il confine ferrarese fino alla Fossa di Bosio, comprendendo anche Portomaggiore. Un altro diploma imperiale, settantasei anni dopo, restituiva ai Ravennati le “Terre di Porto”. I ferraresi tuttavia continuarono a considerare la Fossa di Bosio come confine naturale e a pretendere il controllo sui centri di Portomaggiore, Sandolo, Maiero, Ripapersico, Consandolo e Portoverrara che, solo nel 1277, si poterono dire definitivamente ferraresi perché delimitati da una fossa fatta costruire da Azzo Novello a scopo di delimitare i propri confini. Gli Estensi governarono Portomaggiore per tutto il periodo della durata del Ducato di Ferrara e fino alla sua devoluzione allo Stato Pontificio. Essi apportarono in queste terre notevoli migliorie, specie in termini di bonifiche. Già ai tempi di Nicolò II esisteva a Portomaggiore un'istituzione scolastica riportata dai documenti come “Schole Sanctae Mariae de Porto”.
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Italia (Tutte le città)
PORTOVERRARA Centro - Piccola casetta indipendente, completamente da ristrutturare, di circa 80 mq., composta al p. terra da ingresso, soggiorno, cucina, bagno; al p. primo da camera da letto. Classe energetica G. Libera subito. Portomaggiore (Portmagiòr in dialetto ferrarese) è un comune italiano di 12.085 abitanti della provincia di Ferrara, in Emilia-Romagna. È capoluogo dell'Unione dei comuni Valli e Delizie. Il toponimo deriva dall'importante porto fluviale che esisteva sul Sandalo e che permetteva i commerci con i corsi d'acqua prossimi (Fossa di Porto, Po di Primaro e Persico) e con il mare attraverso le paludi di Comacchio. Cittadina i cui primi insediamenti risalgono al XII secolo, sviluppatasi in una terra strappata alla antica palude delle valli del Mezzano sugli argini di antichi rami del fiume Po. Il primo documento scritto relativo alla città è una carta d'enfiteusi scritta da Regimbaldo di Santa Maria in Palazzolo del 955. Lo scritto tratta la descrizione morfologica delle terre comprese nella Pieve di Santa Maria in Porto e, nonostante non sia ancora utilizzato l'attributo “maggiore” tutti gli storici sono concordi nell'affermare che si trattasse proprio del centro odierno. Il toponimo moderno si avrà solo nel 1249. La terra di Portomaggiore fu a lungo contesa tra i poteri arcivescovili ravennati e quelli ferraresi. Nel 1119 l'imperatore Arrigo VI promulgò un diploma con il quale venne spostato il confine ferrarese fino alla Fossa di Bosio, comprendendo anche Portomaggiore. Un altro diploma imperiale, settantasei anni dopo, restituiva ai Ravennati le “Terre di Porto”. I ferraresi tuttavia continuarono a considerare la Fossa di Bosio come confine naturale e a pretendere il controllo sui centri di Portomaggiore, Sandolo, Maiero, Ripapersico, Consandolo e Portoverrara che, solo nel 1277, si poterono dire definitivamente ferraresi perché delimitati da una fossa fatta costruire da Azzo Novello a scopo di delimitare i propri confini. Gli Estensi governarono Portomaggiore per tutto il periodo della durata del Ducato di Ferrara e fino alla sua devoluzione allo Stato Pontificio. Essi apportarono in queste terre notevoli migliorie, specie in termini di bonifiche. Già ai tempi di Nicolò II esisteva a Portomaggiore un'istituzione scolastica riportata dai documenti come “Schole Sanctae Mariae de Porto”. Malgrado i benefici influssi della stabilità estense fossero particolarmente sentiti dai portuensi, questi, in un momento difficile della vita della signoria, si lasciarono coinvolgere da faide familiari abbracciando la causa del marchese Azzo, ribelle al governo legittimo di Nicolo III. Il fatto, compiutosi nel 1395, è noto come tradimento di Portomaggiore, perché proprio qui, i due schieramenti diedero vita ad una sanguinosa battaglia conclusa con la sconfitta di Azzo.
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Casetta accostata bilivello in vendita in pittoresco borgo antico in posizione dominante affacciata sulle valli del Lazio. casetta accostata in vendita in grazioso borgo medievale (risalente al IX secolo) abbarbicato su un'altura dei Monti Ruffi (a 908 metri sopra il livello del mare) Ubicazione: il borgo di Saracinesco è sito a meno di un'ora di auto dal centro di Roma e grazie alla sua posizione dominante gode di una vista indisturbata e suggestiva sulle vallate sottostanti, su parte del Lazio e dell'Abruzzo, e fino alla capitale La proprietà è nota come Casa del Gallo ed affaccia sulla piazza principale del paese; la costruzione risale alla prima metà del Novecento, ma l'immobile è stato integralmente ristrutturato nel 2002 La casa si compone di due piani: al livello inferiore oltre all'ingresso trovano spazio un soggiorno/sala da pranzo (12 m2) con camino, un disimpegno ed un cucinotto (6 m2); il livello superiore ospita invece due camere (di cui una attualmente adibita a salotto), un bagno e due terrazzini di 8 m2 ciascuno, da cui è possibile apprezzare delle vedute panoramiche tanto in direzione di Roma, che dei monti dell'Abruzzo e delle valli come pertinenza esclusiva la proprietà dispone di una cantina di 15 m2 scavata nella roccia, sita a pochi passi dalla casa Gli interni dell'immobile sono impreziositi da affreschi in stile rinascimentale e da arredi antichi L'impianto di riscaldamento è autonomo, alimentato a gas GPL e con possibilità di gestione a distanza Prezzo richiesto: 90.000 EUR (arredi esclusi) APE in corso d'accertamento. Per maggiori informazioni contattatemi.
90 €
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ARGENTA - Locale commerciale ad uso ufficio/studio/ambulatorio di circa mq. 80, disposti interamente al p. primo, con bagno e vano archivio. Ingresso indipendente con cortile privato. Riscaldamento autonomo. Nessuna spesa condominiale. Classe energetica G. Liberi da subito. Argenta (Arzènta in dialetto argentano) è un comune italiano di 22 039 abitanti della provincia di Ferrara in Emilia-Romagna. È attraversato per tutta la sua lunghezza dalla Strada statale 16 Adriatica ed è fra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione. Fa parte dell'Unione dei comuni Valli e Delizie. È uno dei comuni più estesi d'Italia (34º nella classifica nazionale); comprende il capoluogo e 13 frazioni, distanti tra loro fino a 50 chilometri (ne è un esempio la distanza stradale tra Santa Maria Codifiume e Anita). Sorta probabilmente in epoca romana, tuttavia la tradizione vuole che Argenta sia sorta per volere di Esuperanzio, vescovo di Ravenna dal 425 al 430 lungo la sponda destra del fiume Po[3], proprio nei pressi della Pieve di San Giorgio, il più antico luogo di culto della zona, ora a circa un chilometro di distanza dal centro abitato. Secondo uno storico locale, il Conte Camillo Laderchi, poco dopo la sua fondazione, il territorio di Argenta venne donato al vescovo di Ravenna Agnello (556-569), da parte dell'Imperatore bizantino Giustiniano, il quale aveva tolto quelle terre ai Ostrogoti sconfitti in battaglia nel 540. Nel 603, per volere dell'esarca bizantino di Ravenna Smaragdo (603-611), Argenta venne fatta fortificare. Successivamente la cittadina fu trasferita sulla riva sinistra del Po; la scelta si rivelò felice poiché Argenta acquisì importanza come di collegamento tra il ferrarese e il ravennate. Data la sua posizione geografica, tra il XII secolo ed il XIV secolo la cittadina fu oggetto di lunghe contese tra il vescovato di Ravenna e la signoria degli Estensi. Ciò influenzò notevolmente Argenta rendendola indipendente, ma allo stesso tempo intimamente e culturalmente legata a filo doppio alle due aree geografiche. Fu proprio durante uno di questi conflitti fra Ferrara e Ravenna, che nel 1200 il borgo di Argenta fu preso d'assalto da un esercito composto da soldati ferraresi e mercenari modenesi e veronesi, che la devastarono ed incendiarono. Gli assedianti fecero prigionieri gran parte degli abitanti, che vennero fatti morire nelle carceri di Ferrara. Oltre a ciò, spezzarono le catene che chiudevano il Po e le portarono nella Cattedrale di San Giorgio a Ferrara, dove furono esposte in segno di trionfo. Nel 1295 si tenne ad Argenta un convegno che vide riuniti tutti i capi ghibellini della Romagna: Scarpetta Ordelaffi, il signore di Forlì che di lì a pochi anni avrebbe anche ospitato Dante Alighieri, riconosciuto capitano generale dei ghibellini. A seguito di questo convegno iniziò le operazioni contro gli eserciti pontifici, meritando la scomunica per sé e per i suoi familiari.
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ARGENTA - Locali commerciali ad uso negozio, ufficio, studio, ambulatorio. In posizione centralissima, vendesi n° 2 locali commerciali di mq. 35 e di mq. 37, recentemente ristrutturati, con vetrina, ripostiglio e bagno. I locali possono essere unificati, vendita a corpo oppure separata dei singoli negozi. Liberi da subito. Argenta (Arzènta in dialetto argentano) è un comune italiano di 22 039 abitanti della provincia di Ferrara in Emilia-Romagna. È attraversato per tutta la sua lunghezza dalla Strada statale 16 Adriatica ed è fra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione. Fa parte dell'Unione dei comuni Valli e Delizie. È uno dei comuni più estesi d'Italia (34º nella classifica nazionale); comprende il capoluogo e 13 frazioni, distanti tra loro fino a 50 chilometri (ne è un esempio la distanza stradale tra Santa Maria Codifiume e Anita). Sorta probabilmente in epoca romana, tuttavia la tradizione vuole che Argenta sia sorta per volere di Esuperanzio, vescovo di Ravenna dal 425 al 430 lungo la sponda destra del fiume Po, proprio nei pressi della Pieve di San Giorgio, il più antico luogo di culto della zona, ora a circa un chilometro di distanza dal centro abitato. Secondo uno storico locale, il Conte Camillo Laderchi, poco dopo la sua fondazione, il territorio di Argenta venne donato al vescovo di Ravenna Agnello (556-569), da parte dell'Imperatore bizantino Giustiniano, il quale aveva tolto quelle terre ai Ostrogoti sconfitti in battaglia nel 540. Nel 603, per volere dell'esarca bizantino di Ravenna Smaragdo (603-611), Argenta venne fatta fortificare. Successivamente la cittadina fu trasferita sulla riva sinistra del Po; la scelta si rivelò felice poiché Argenta acquisì importanza come di collegamento tra il ferrarese e il ravennate. Data la sua posizione geografica, tra il XII secolo ed il XIV secolo la cittadina fu oggetto di lunghe contese tra il vescovato di Ravenna e la signoria degli Estensi. Ciò influenzò notevolmente Argenta rendendola indipendente, ma allo stesso tempo intimamente e culturalmente legata a filo doppio alle due aree geografiche. Fu proprio durante uno di questi conflitti fra Ferrara e Ravenna, che nel 1200 il borgo di Argenta fu preso d'assalto da un esercito composto da soldati ferraresi e mercenari modenesi e veronesi, che la devastarono ed incendiarono. Gli assedianti fecero prigionieri gran parte degli abitanti, che vennero fatti morire nelle carceri di Ferrara. Oltre a ciò, spezzarono le catene che chiudevano il Po e le portarono nella Cattedrale di San Giorgio a Ferrara, dove furono esposte in segno di trionfo. Nel 1295 si tenne ad Argenta un convegno che vide riuniti tutti i capi ghibellini della Romagna: Scarpetta Ordelaffi, il signore di Forlì che di lì a pochi anni avrebbe anche ospitato Dante Alighieri, riconosciuto capitano generale dei ghibellini. A seguito di questo convegno iniziò le operazioni contro gli eserciti pontifici, meritando la scomunica per sé e per i suoi familiari.
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ARGENTA - Locale commerciale di 58 mq. uso negozio, ufficio, studio o ambulatorio, con vetrina, disposto al piano terra su strada centralissima di passaggio, con due vani e servizio. Impianti a norma, risc. autonomo, parcheggio antistante, nessuna barriera architettonica. Classe D, disponibile da subito. Argenta (Arzènta in dialetto argentano) è un comune italiano di 22 039 abitanti della provincia di Ferrara in Emilia-Romagna. È attraversato per tutta la sua lunghezza dalla Strada statale 16 Adriatica ed è fra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione. Fa parte dell'Unione dei comuni Valli e Delizie. È uno dei comuni più estesi d'Italia (34º nella classifica nazionale); comprende il capoluogo e 13 frazioni, distanti tra loro fino a 50 chilometri (ne è un esempio la distanza stradale tra Santa Maria Codifiume e Anita). Sorta probabilmente in epoca romana, tuttavia la tradizione vuole che Argenta sia sorta per volere di Esuperanzio, vescovo di Ravenna dal 425 al 430 lungo la sponda destra del fiume Po[3], proprio nei pressi della Pieve di San Giorgio, il più antico luogo di culto della zona, ora a circa un chilometro di distanza dal centro abitato. Secondo uno storico locale, il Conte Camillo Laderchi, poco dopo la sua fondazione, il territorio di Argenta venne donato al vescovo di Ravenna Agnello (556-569), da parte dell'Imperatore bizantino Giustiniano, il quale aveva tolto quelle terre ai Ostrogoti sconfitti in battaglia nel 540. Nel 603, per volere dell'esarca bizantino di Ravenna Smaragdo (603-611), Argenta venne fatta fortificare. Successivamente la cittadina fu trasferita sulla riva sinistra del Po; la scelta si rivelò felice poiché Argenta acquisì importanza come di collegamento tra il ferrarese e il ravennate. Data la sua posizione geografica, tra il XII secolo ed il XIV secolo la cittadina fu oggetto di lunghe contese tra il vescovato di Ravenna e la signoria degli Estensi. Ciò influenzò notevolmente Argenta rendendola indipendente, ma allo stesso tempo intimamente e culturalmente legata a filo doppio alle due aree geografiche. Fu proprio durante uno di questi conflitti fra Ferrara e Ravenna, che nel 1200 il borgo di Argenta fu preso d'assalto da un esercito composto da soldati ferraresi e mercenari modenesi e veronesi, che la devastarono ed incendiarono. Gli assedianti fecero prigionieri gran parte degli abitanti, che vennero fatti morire nelle carceri di Ferrara. Oltre a ciò, spezzarono le catene che chiudevano il Po e le portarono nella Cattedrale di San Giorgio a Ferrara, dove furono esposte in segno di trionfo. Nel 1295 si tenne ad Argenta un convegno che vide riuniti tutti i capi ghibellini della Romagna: Scarpetta Ordelaffi, il signore di Forlì che di lì a pochi anni avrebbe anche ospitato Dante Alighieri, riconosciuto capitano generale dei ghibellini. A seguito di questo convegno iniziò le operazioni contro gli eserciti pontifici, meritando la scomunica per sé e per i suoi familiari.
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ARGENTA periferia agricola - Ampio terreno, ad uso produttivo in territorio agricolo, di totali mq. 45.380, dotato di n. 2 fabbricati ad uso ricovero attrezzature di totali mq. 1.210, ampi piazzali con fondo ben costipato e n. 2 accessi carrabili per autotreni. Libero da subito. Possibilità di affitto ed acquisto con formula “affitto a riscatto”. Argenta (Arzènta in dialetto argentano) è un comune italiano di 22 039 abitanti della provincia di Ferrara in Emilia-Romagna. È attraversato per tutta la sua lunghezza dalla Strada statale 16 Adriatica ed è fra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione. Fa parte dell'Unione dei comuni Valli e Delizie. È uno dei comuni più estesi d'Italia (34º nella classifica nazionale); comprende il capoluogo e 13 frazioni, distanti tra loro fino a 50 chilometri (ne è un esempio la distanza stradale tra Santa Maria Codifiume e Anita). Sorta probabilmente in epoca romana, tuttavia la tradizione vuole che Argenta sia sorta per volere di Esuperanzio, vescovo di Ravenna dal 425 al 430 lungo la sponda destra del fiume Po[3], proprio nei pressi della Pieve di San Giorgio, il più antico luogo di culto della zona, ora a circa un chilometro di distanza dal centro abitato. Secondo uno storico locale, il Conte Camillo Laderchi, poco dopo la sua fondazione, il territorio di Argenta venne donato al vescovo di Ravenna Agnello (556-569), da parte dell'Imperatore bizantino Giustiniano, il quale aveva tolto quelle terre ai Ostrogoti sconfitti in battaglia nel 540. Nel 603, per volere dell'esarca bizantino di Ravenna Smaragdo (603-611), Argenta venne fatta fortificare. Successivamente la cittadina fu trasferita sulla riva sinistra del Po; la scelta si rivelò felice poiché Argenta acquisì importanza come di collegamento tra il ferrarese e il ravennate. Data la sua posizione geografica, tra il XII secolo ed il XIV secolo la cittadina fu oggetto di lunghe contese tra il vescovato di Ravenna e la signoria degli Estensi. Ciò influenzò notevolmente Argenta rendendola indipendente, ma allo stesso tempo intimamente e culturalmente legata a filo doppio alle due aree geografiche. Fu proprio durante uno di questi conflitti fra Ferrara e Ravenna, che nel 1200 il borgo di Argenta fu preso d'assalto da un esercito composto da soldati ferraresi e mercenari modenesi e veronesi, che la devastarono ed incendiarono. Gli assedianti fecero prigionieri gran parte degli abitanti, che vennero fatti morire nelle carceri di Ferrara. Oltre a ciò, spezzarono le catene che chiudevano il Po e le portarono nella Cattedrale di San Giorgio a Ferrara, dove furono esposte in segno di trionfo. Nel 1295 si tenne ad Argenta un convegno che vide riuniti tutti i capi ghibellini della Romagna: Scarpetta Ordelaffi, il signore di Forlì che di lì a pochi anni avrebbe anche ospitato Dante Alighieri, riconosciuto capitano generale dei ghibellini. A seguito di questo convegno iniziò le operazioni contro gli eserciti pontifici.
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ARGENTA - in ottima posizione sulla strada statale, locale commerciale ad uso artigianale di complessivi 540 mq., ampia sala con vetrine in fronte strada, comodi accessi carrabili con parcheggi per clientela. Disponibile anche magazzino comunicante di 240 mq. Classe energetica E. Libero da subito. Argenta (Arzènta in dialetto argentano) è un comune italiano di 22 039 abitanti della provincia di Ferrara in Emilia-Romagna. È attraversato per tutta la sua lunghezza dalla Strada statale 16 Adriatica ed è fra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione. Fa parte dell'Unione dei comuni Valli e Delizie. È uno dei comuni più estesi d'Italia (34º nella classifica nazionale); comprende il capoluogo e 13 frazioni, distanti tra loro fino a 50 chilometri (ne è un esempio la distanza stradale tra Santa Maria Codifiume e Anita). Sorta probabilmente in epoca romana, tuttavia la tradizione vuole che Argenta sia sorta per volere di Esuperanzio, vescovo di Ravenna dal 425 al 430 lungo la sponda destra del fiume Po[3], proprio nei pressi della Pieve di San Giorgio, il più antico luogo di culto della zona, ora a circa un chilometro di distanza dal centro abitato. Secondo uno storico locale, il Conte Camillo Laderchi, poco dopo la sua fondazione, il territorio di Argenta venne donato al vescovo di Ravenna Agnello (556-569), da parte dell'Imperatore bizantino Giustiniano, il quale aveva tolto quelle terre ai Ostrogoti sconfitti in battaglia nel 540. Nel 603, per volere dell'esarca bizantino di Ravenna Smaragdo (603-611), Argenta venne fatta fortificare. Successivamente la cittadina fu trasferita sulla riva sinistra del Po; la scelta si rivelò felice poiché Argenta acquisì importanza come di collegamento tra il ferrarese e il ravennate. Data la sua posizione geografica, tra il XII secolo ed il XIV secolo la cittadina fu oggetto di lunghe contese tra il vescovato di Ravenna e la signoria degli Estensi. Ciò influenzò notevolmente Argenta rendendola indipendente, ma allo stesso tempo intimamente e culturalmente legata a filo doppio alle due aree geografiche. Fu proprio durante uno di questi conflitti fra Ferrara e Ravenna, che nel 1200 il borgo di Argenta fu preso d'assalto da un esercito composto da soldati ferraresi e mercenari modenesi e veronesi, che la devastarono ed incendiarono. Gli assedianti fecero prigionieri gran parte degli abitanti, che vennero fatti morire nelle carceri di Ferrara. Oltre a ciò, spezzarono le catene che chiudevano il Po e le portarono nella Cattedrale di San Giorgio a Ferrara, dove furono esposte in segno di trionfo. Nel 1295 si tenne ad Argenta un convegno che vide riuniti tutti i capi ghibellini della Romagna: Scarpetta Ordelaffi, il signore di Forlì che di lì a pochi anni avrebbe anche ospitato Dante Alighieri, riconosciuto capitano generale dei ghibellini.
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