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Partito


Elenco delle migliori vendite partito

PARTITO E DEMOCRAZIA: L'INCERTO PERCORSO DELLA LEGITTIMAZIONE DEI PARTITI (COLLEZIONE DI TESTI E DI STUDI)
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    PARTITO E DEMOCRAZIA. L'INCERTO PERCORSO DELLA LEGITTIMAZIONE DEI PARTITI
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      PARTITO SOCIALISTA ITALIANO
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        Italia (Tutte le città)
        A cura di Alberto Cecchi. Prefazione di Palmiro Togliatti. Buono stato di conservazione. Dalla quarta di copertina: Con l’Estremismo Lenin ha dato al movimento comunista una compiuta concezione della tattica del partito e del suo metodo di lavoro. Questa lettura fu il punto di partenza dei dibattiti e delle crisi attraverso le quali il partito comunista prese coscienza dei suoi compiti e si pose al lavoro per attuarli
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        Milano (Lombardia)
        Opere scelte. V volume. A cura dell’Istituto di storia del partito del Comitato centrale del Partito del lavoro di Corea. Copyright Edizioni in lingue estere, Pyongyang, RDP Corea, 1972, traduzione di Giovanni Riva. Il libro è come nuovo e non è mai stato letto. La sovraccoperta presenta qualche leggero segno del tempo, come da foto.
        30 €
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        Italia (Tutte le città)
        Manifesto del Partito Comunista di Karl Marx e Friedrich Engels: Ed.Riuniti, 1974; Copertina flessibile illustrata a colori; Pagine: 115; Peso di spedizione: 0,165 gr. Collana: Le idee n.18; Introduzione di Palmiro Togliatti; A cura di Franco Ferri. Abbattimento della borghesia, dominio del proletariato, sovvertimento della vecchia società fondata sul conflitto di classe, istituzione di una nuova società senza classi né proprietà privata: questi gli obiettivi del pensiero politico di Marx, che diedero vita, nel 1848, al Manifesto del partito comunista. Un opuscolo che ebbe vicende burrascose, più volte censurato, più volte ripubblicato, e sicuramente uno degli scritti politici più influenti del nostro tempo. Per Padova e provincia ritiro a mano ( da concordare ) gratis. Le tariffe postali sono: - Raccomandata .........€. 5,00 sicura e tracciabile - Piego libri ordinario .........€. 2,00 non tracciabile quindi poco sicura. È possibile pagare tramite bonifico bancario, ricarica postepay o PayPal.
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        Italia (Tutte le città)
        IDEOLOGIE POLITICHE, MARXISMO E COMUNISMO. Manifesto del Partito Comunista di Karl Marx e Friedrich Engels: Ed.Riuniti, 1974; Copertina flessibile illustrata a colori; Pagine: 115; Peso di spedizione: 0,165 gr. Collana: Le idee n.18; Introduzione di Palmiro Togliatti; A cura di Franco Ferri. Abbattimento della borghesia, dominio del proletariato, sovvertimento della vecchia società fondata sul conflitto di classe, istituzione di una nuova società senza classi né proprietà privata: questi gli obiettivi del pensiero politico di Marx, che diedero vita, nel 1848, al Manifesto del partito comunista. Un opuscolo che ebbe vicende burrascose, più volte censurato, più volte ripubblicato, e sicuramente uno degli scritti politici più influenti del nostro tempo.
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        Treviso (Veneto)
        Marx-Engels - Manifesto del partito comunista - Piccola biblioteca filosofica Laterza 1974 - Copertina flessibile - pagine 125 - Condizioni del libro: buone. Spedizione ordinaria con piego di libri (non tracciabile): 2.00 euro - Spedizione raccomandata con piego di libri (tracciabile in caso di smarrimento del pacco): 5.00 euro.
        5 €
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        Italia (Tutte le città)
        Paolo Spriano 1975 Giulio Einaudi Editore Vol. II - Gli anni della clandestinità spedizione non tracciata euro 1,90 tracciata euro 4,90 cartonato cvon sovracopertina - pagg. 431
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        Italia (Tutte le città)
        Paolo Spriano 1975 Giulio Einaudi Editore Vol. II - Gli anni della clandestinità spedizione non tracciata euro 1,90 tracciata euro 4,90 cartonato cvon sovracopertina - pagg. 431 COD.TB2920
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        Brescia (Lombardia)
        Lotto composto da 7 tessere del periodo politico fascista, in ottime condizioni
        1.200 €
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        Torino (Piemonte)
        Paolo Spriano Einaudi - Biblioteca di cultura storica - 1967 Da Bordiga a Gramsci spedizione non tracciata euro 1,90 tracciata euro 4,90 COD.TB2920
        6 €
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        Alessandria (Piemonte)
        RARO SPARTITO MUSICALE. TITOLO: L'OMBRA; PAROLE E MUSICA DI: WALTHER COLI' TESTO ITALIANO DI:; TESTO ORIGINALE DI:; ANNO 1955. CONDIZIONI: PROBABILE PRESENZA DI TAGLIETTI, PICCOLI AMMANCHI, LEGATURE CON SCOTCH TRASPARENTE, (VEDI FOTO). + SPESE. SPEDIZIONE SOLO RACCOMANDATA TRACCIABILE. - NON SI ACCETTANO RESI - VISTO E PIACIUTO.
        70 €
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        Bologna (Emilia Romagna)
        Libretto delle edizioni Laboratorio Politico di Napoli uscito nel giugno 1993. Copia in buono stato. Non rispondo a sms.
        2 €
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        Milano (Lombardia)
        MUSSOLINI - Il covo di via Paolo da Cannobio volume fotografico del 1984 pag. 92 altezza 32,5 largh. 27,5 Euro 40 Volume cartonato di grandi dimensioni (27,5 cm x 32,5 cm circa) con molte foto in bianco e nero di diverso formato (92 pagine) dal titolo MUSSOLINI - IL COVO DI VIA PAOLO DA CANNOBIO. Il volume edito da CO.LI.PA. (Compagnia Libraria Patavina di Padova) nel 1984 è un viaggio fotografico, coadiuvato dal testo, che segue la figura di Mussolini dall'inizio della sua avventura nel Covo ovvero la sede del Popolo d'Italia fino alla fondazione del partito fascista. Il Popolo d'Italia è stato un importante quotidiano politico italiano, fondato da Benito Mussolini nel 1914 per dare voce all'area interventista del Partito Socialista Italiano d'ispirazione repubblicana. Fin dall'inizio, Mussolini vi ebbe come stretto collaboratore, ed ammiratore, il giornalista Manlio Morgagni, a cui fu affidata la direzione amministrativa del giornale. Mussolini fu aiutato da ingenti finanziamenti di industriali francesi e italiani, che caldeggiavano l'ingresso dell'Italia nella Prima guerra mondiale.Dal 1922 divenne l'organo del Partito Nazionale Fascista. Sospese le pubblicazioni il 26 luglio 1943.
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        Italia (Tutte le città)
        Giorgio Bocca Editori Laterza - Storia e Società - 1973 Indice: - Il figlio del contabile - Fra socialismo e interventismo - L'Ordine Nuovo - Di fronte al fascismo - La conquista del partito - La scoperta della Russia - Alla guida del partito - Più luce - La resa a Stalin - Tutti in Italia - Di fronte al nazismo - Lo stalinismo - Alfredo in Spagna - Verso la guerra - L'attesa in Russia - Salerno e la resistenza - Il partito nuovo - L'egemonia culturale - L'operazione Gramsci - Al governo con i cattolici - Il discusso Guardasigilli - La guerra fredda - Contro Tito - L'attentato - L'ultimo no a Stalin - I conti con Secchia - Il regno - Gli orfani di Stalin - Le rivolte comuniste - La storia e le idee - Di fronte al centrosinistra - Morire a Yalta spedizione non tracciata euro 1,90 tracciata euro 4,90 cartonato con sovracopertina - pagg. 753
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        Italia (Tutte le città)
        Giorgio Bocca Editori Laterza - Storia e Società - 1973 Indice: - Il figlio del contabile - Fra socialismo e interventismo - L'Ordine Nuovo - Di fronte al fascismo - La conquista del partito - La scoperta della Russia - Alla guida del partito - Più luce - La resa a Stalin - Tutti in Italia - Di fronte al nazismo - Lo stalinismo - Alfredo in Spagna - Verso la guerra - L'attesa in Russia - Salerno e la resistenza - Il partito nuovo - L'egemonia culturale - L'operazione Gramsci - Al governo con i cattolici - Il discusso Guardasigilli - La guerra fredda - Contro Tito - L'attentato - L'ultimo no a Stalin - I conti con Secchia - Il regno - Gli orfani di Stalin - Le rivolte comuniste - La storia e le idee - Di fronte al centrosinistra - Morire a Yalta spedizione non tracciata euro 1,90 tracciata euro 4,90 cartonato con sovracopertina - pagg. 753 COD.TB2920
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        Italia
        CURZIO MALAPARTE KAPUTT Vallecchi Editore Firenze Economica Vallecchi 7 Febbraio 1966 Impaginazione e grafica di Bob Noorda Copertina morbida illustrata, pagine 415, formato 12X18,5 Stato di conservazione: ottimo come da foto Curzio Malaparte, nome d'arte di Kurt Erich Suckert (Prato, 9 giugno 1898 – Roma, 19 luglio 1957), è stato uno scrittore, giornalista, ufficiale, poeta e saggista italiano. Si cimentò inoltre, in una sola occasione, come regista cinematografico. È particolarmente noto, soprattutto all'estero, per i suoi romanzi Kaputt e La pelle, resoconti autobiografici della sua esperienza di giornalista e ufficiale durante la seconda guerra mondiale, e Maledetti Toscani. Scrittore dallo stile realistico e «immaginifico», definito come «cinico e compassionevole» al tempo stesso e talvolta avvicinato alle tematiche di Louis-Ferdinand Céline, come intellettuale fu dapprima un sostenitore del fascismo, poi una voce critica e un oppositore dello stesso. Caratteristica della sua letteratura è la mescolanza di fatti reali - lo scrittore è stato infatti avvicinato alla corrente del neorealismo -, spesso autobiografici, ad altri immaginari, talvolta esagerati in maniera voluta e consapevole, fino al grottesco, specialmente quando deve denunciare le atrocità della seconda guerra mondiale. Interventista e volontario nella Grande Guerra, ammiratore di Mussolini e "fascista della prima ora", partecipò alla marcia su Roma e fu attivo nelle posizioni di fascismo di sinistra intransigente, sostenendo la cosiddetta rivoluzione fascista; allontanatosi gradualmente dal regime (venne anche mandato al confino, da cui uscì grazie all'amicizia con Galeazzo Ciano, genero del Duce), dopo l'8 settembre 1943 si arruolò nell'Esercito Cobelligerante Italiano del Regno d'Italia e collaborò con gli Alleati (cui pure non risparmiò pesanti critiche) nel Counter Intelligence Corps nella lotta contro i nazisti e i fascisti della RSI, aderendo poi idealmente alla nuova democrazia italiana. Nel secondo dopoguerra si avvicinò al Partito Comunista Italiano, stringendo amicizia con Palmiro Togliatti, sebbene molti dubitassero della effettiva sua adesione, o avvicinamento, al PCI (e contemporaneamente al Partito Repubblicano Italiano, a cui già aderiva da giovanissimo). Lo pseudonimo, che usò dal 1925, fu da lui ideato come umoristica paronomasia basata sulla parola "Bonaparte". Spese di spedizione Euro 2,00 con posta prioritaria "piego di libri, non tracciabile" o Euro 4,00 con posta raccomandata "piego di libri, tracciabile", opportunamente protetto in busta di cellofan e inviato dentro apposita busta postale imbottita a bolle d'aria. NON E’ PREVISTA LA CONSEGNA BREVI MANU Pagamento: postepay bonifico bancario vaglia postale
        7 €
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        Milano (Lombardia)
        Diego Novelli Com'era bello il mio Pci Copertina di Daniele Ceccherini Disegni di Paolo Deandrea Melampo Editore srl Prima edizione: novembre 2006 Ai giovani che dicono: «Questo mondo così com’è, non ci piace; è possibile un mondo migliore» La vita della sezione e i suoi tipi umani, la diffusione militante dell'Unità, il rito del congresso, i vezzi e la retorica del dibattito politico. Una nostalgia ragionata del Partito comunista italiano e lo spietato contrappunto con la sinistra di oggi. Attraverso storie, personaggi, aneddoti divertenti, Novelli smonta le false verità sul partito scomparso nel 1991, ma non chiude gli occhi davanti alle questioni critiche, prima fra tutte il rapporto con l'Unione Sovietica e i paesi del socialismo reale. Se il vecchio Pci aveva le sue spine, sostiene l'autore, la sinistra di oggi ne ha perso le buone tradizioni senza rimpiazzarle. Così le appassionate discussioni all'interno delle sezioni sono state sostituite da "un'oligarchia" che vive soltanto nei dibattiti "di Ballarò" e per conoscere l'opinione dei militanti "deve rivolgersi ai call center". Una trasformazione narrata anche attraverso impietosi giudizi sui vecchi compagni, come Giuliano Ferrara, Walter Veltroni, Nilde Jotti, Emanuele Macaluso e tanti altri. Copertina flessibile con risvolti, illustrata a colori, rilegatura editoriale, pagine 153, formato cm. 14X21. Condizioni: NUOVO DI LIBRERIA Spese di spedizione Euro 2 con posta "piego di libri opportunamente protetto in custodia di cellofan e inviato dentro apposita busta postale. NON E’ PREVISTA LA CONSEGNA BREVI MANU Pagamento: postepay bonifico bancario vaglia postale paypal
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        Italia (Tutte le città)
        Jonathan D. Spence Mao Zedong Traduzione di Loredana Baldinucci La Biblioteca di Repubblica 2006 n. 19 Col saggio MAO DOPO MAO di Federico Rampini Copertina rigida con sovraccoperta illustrata in b/n, rilegatura editoriale, pagine 302, formato cm. 15,5X22,5. Stato di conservazione: OTTIMO PARI AL NUOVO come mostrano le foto. Mao Zedong o Mao Tse-tung, Mao Tsê-tung; 26 dicembre 1893 – Pechino, 9 settembre 1976) è stato un rivoluzionario, politico, filosofo e dittatore cinese, nonché portavoce del Partito Comunista Cinese dal 1943 fino alla sua morte. Sotto la sua guida il partito comunista salì al governo cinese a seguito della vittoria nella guerra civile e della fondazione della Repubblica Popolare Cinese, di cui dal 1949 fu presidente. Durante la guida della Cina sviluppò un marxismo-leninismo "sinizzato", noto come maoismo, collettivizzando l'agricoltura con il cosiddetto grande balzo in avanti. Il presidente cinese fu anche promotore di un'alleanza (che in seguito ruppe negli anni cinquanta) con l'Unione Sovietica e lanciò la cosiddetta grande rivoluzione culturale. A Mao vengono attribuiti la creazione di una Cina unificata e libera dalla dominazione straniera, l'intervento cinese in Corea, l'invasione del Tibet e il conflitto sino-indiano del 1962, l'uso della repressione e dei lavori forzati (vedi laogai), la grande carestia cinese e la violenza della rivoluzione culturale. Sotto il regime di Mao si stima che a causa della sua politica morirono tra i 13 e i 46 milioni di cinesi. Come conseguenza dell'incremento dell'aspettativa di vita la popolazione cinese è cresciuta da circa 550 milioni a 900 milioni sotto la sua guida politica. Inoltre il tasso di alfabetizzazione è passato dal 20% nel 1949 a oltre il 65% trent'anni dopo e la condizione della donna sta migliorando. Mao viene comunemente chiamato Presidente Mao. All'apice del suo culto della personalità Mao era comunemente noto in Cina come il "quattro volte grande": "Grande Maestro, Grande Capo, Grande Comandante Supremo, Grande Timoniere. Spese di spedizione euro 2 con posta prioritaria "piego di libri" opportunamente protetto in custodia di cellofan e inviato dentro apposita busta. Non è prevista la consegna brevi manu Pagamento: Postepay Bonifico bancario Vaglia postale Paypal
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        Torino (Piemonte)
        C.St.John Sprigg Polillo editore - I bassotti nr. 184 - I° ed. - 2017 Originariamente pubblicato nel 1933, e finora inedito in Italia, Omicidio a Kensington è lo straordinario esordio di uno dei più brillanti e ingegnosi autori dell'età d'oro del giallo. Christopher St.John Sprigg (1907 - 1937), nato a Londra figlio di un giornalista, a soli 15 anni iniziò a scrivere per lo Yorkshire Observer. Dopo aver diretto per qualche tempo l'Aircraft Engineering, un giornale d'aviazione, all'età di 27 anni fu conquistato dalle teorie marxiste e si iscrisse al partito comunista inglese. Nel 1936, allo scoppio della guerra civile in Spagna, il partito raccolse fondi per acquistare un'ambulanza per soccorrere i feriti di quella guerra e Sprigg si offrì di condurla in quel paese. Al suo arrivo si unì al British Battalion della International Brigade ma il 12 febbraio 1937, primo giorno della battaglia di Jarama, venne ucciso in combattimento. spedizione non tracciata euro 1,90 tracciata euro 4,90 copertina pieghevole con alette - pagg. 252 - euro 16,40 COD.TB2920
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        Torino (Piemonte)
        Giuseppe Vacca Einaudi - Gli struzzi - 537 - 2001 Ripercorrendo la storia politica italiana dagli anni Venti ai giorni nostri, il libro si propone di contribuire a delineare il profilo culturale di un partito riformista che in Italia ancora non c'è. Il compito di coniugare interessi di classe e interesse nazionale, che è alla base del riformismo moderno, in Italia non è mai stato assolto compiutamente da un singolo partito. Oggi l'interesse nazionale deve combinarsi con quello comune europeo: questo è l'orizzonte del nuovo riformismo. spedizione non tracciata euro 1,90 tracciata euro 4,90 copertina pieghevole - pagg. 213 - euro 13,43 cod.tb2920
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        Italia (Tutte le città)
        "Mani pulite, vent'anni dopo". Altro che storia passata, questo libro racconta l'Italia dell'illegalità permanente. Un documento storico che rimarrà per sempre sul tradimento della politica. La cronaca di fatti e misfatti parte da Milano, 17 febbraio 1992, arresto di Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio: il primo tangentomane che fa tremare l'impero, a due mesi dalle elezioni. Saranno elezioni terremoto, quelle del 1992, stravinte dal partito degli astenuti (17,4 per cento) e dalla Lega nord. Intanto la Prima Repubblica va in galera ed è ancora solo superficie. Falcone e Borsellino trucidati a Palermo (e nel 2012 molti processi ancora aperti sulle stragi). Un anno dopo la corruzione è ormai un fatto nazionale, nessun partito escluso (70 procure al lavoro, 12.000 persone coinvolte per fatti di tangenti, circa 5000 arresti). "L'Italia sta risorgendo", saluta così l'anno nuovo il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Peccato che sia il 1994, l'anno di Silvio Berlusconi e dell'inizio della restaurazione. Scatta l'operazione Salvaladri, con gli imputati che mettono sotto accusa i magistrati. È il mondo alla rovescia e gli italiani assistono allo spettacolo. Alcuni protestano, molti si abituano e finiscono per crederci. Poi gli anni dell'Ulivo, della Bicamerale e dell'inciucio centro-destra-centrosinistra, che produce una miriade di leggi contro la giustizia. Prefazione di Piercamillo Davigo.
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        Italia (Tutte le città)
        L'Italia spezzata. Un paese a metà tra Prodi e Berlusconi di Bruno Vespa; Ed.Rai Eri Mondadori, 2006; Copertina rigida editoriale con sovracoperta illustrata a colori; Pagine: 450; Peso di spedizione: 0,560 gr. Collana: I libri di Bruno Vespa. Dopo aver perso le elezioni per 24.577 voti e dopo un lungo periodo di silenzio, alla fine dell'ottobre 2006 il Cavaliere è tornato alle grandi manifestazioni di piazza. "Le mie televisioni? Non hanno mai attaccato nessuno" dichiara, e protesta con durezza contro il disegno di legge Gentiloni. Bruno Vespa ha parlato a lungo con Prodi e Berlusconi, e ne ha raccolto anche i progetti sulla nascita, a sinistra, del Partito democratico e, a destra, del Partito della Libertà. Con il consueto stile secco e immediato, l'autore ricostruisce in presa diretta, attraverso molti particolari inediti, una delle campagne elettorali più dure della storia italiana, la scelta dei presidenti delle Camere e del capo dello Stato, e il primo, convulso semestre postelettorale. Vespa ha incontrato tutti i leader istituzionali e politici, raccogliendo le loro confidenze e le preoccupazioni. Spicca, in queste pagine, il colloquio con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che parla della sua elezione, della volontà di tenere unito il paese. Tornando all'attualità politica dopo due libri di storia italiana, l'autore dedica due intensissimi capitoli alle elezioni più drammatiche della nostra storia, e il capitolo finale alla ricostruzione della vicenda Telecom, basata su testimonianze di prima mano, a cominciare da quella del protagonista, Angelo Rovati. Per Padova e provincia ritiro a mano ( da concordare ) gratis. Le tariffe postali sono: - Raccomandata .........€. 5,00 sicura e tracciabile - Piego libri ordinario .........€. 2,00 non tracciabile quindi poco sicura. È possibile pagare tramite bonifico bancario, ricarica postepay o PayPal.
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        Italia (Tutte le città)
        ECONOMIA, SCIENZE POLITICHE. L’Italia spezzata. Un paese a metà tra Prodi e Berlusconi di Bruno Vespa; Ed.Rai Eri Mondadori, 2006; Copertina rigida editoriale con sovracoperta illustrata a colori; Pagine: 450; Peso di spedizione: 0,560 gr. Collana: I libri di Bruno Vespa. Dopo aver perso le elezioni per 24.577 voti e dopo un lungo periodo di silenzio, alla fine dell’ottobre 2006 il Cavaliere è tornato alle grandi manifestazioni di piazza. Le mie televisioni? Non hanno mai attaccato nessuno dichiara, e protesta con durezza contro il disegno di legge Gentiloni. Bruno Vespa ha parlato a lungo con Prodi e Berlusconi, e ne ha raccolto anche i progetti sulla nascita, a sinistra, del Partito democratico e, a destra, del Partito della Libertà. Con il consueto stile secco e immediato, l’autore ricostruisce in presa diretta, attraverso molti particolari inediti, una delle campagne elettorali più dure della storia italiana, la scelta dei presidenti delle Camere e del capo dello Stato, e il primo, convulso semestre postelettorale. Vespa ha incontrato tutti i leader istituzionali e politici, raccogliendo le loro confidenze e le preoccupazioni. Spicca, in queste pagine, il colloquio con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che parla della sua elezione, della volontà di tenere unito il paese. Tornando all’attualità politica dopo due libri di storia italiana, l’autore dedica due intensissimi capitoli alle elezioni più drammatiche della nostra storia, e il capitolo finale alla ricostruzione della vicenda Telecom, basata su testimonianze di prima mano, a cominciare da quella del protagonista, Angelo Rovati.
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        Italia
        L'Autore Il Prof. Giorgio Giannini, nato a Roma nel 1949, è docente di discipline giuridiche nelle Scuole Superiori di Roma. È autore di altri 8 libri e di un centinaio di articoli, essenzialmente a carattere storico, sulla obiezione di coscienza al servizio militare e sulla Resistenza popolare non armata, ha inteso dare un contributo concreto per la conservazione della Memoria delle tragedie compiute nel secolo scorso dal nazifascismo, affinchè non siano dimenticate e restino come monito per le nuove generazioni, come dispone la Legge 20 luglio 2000 n. 211, che ha istituito il Giorno della Memoria, celebrato il 27 gennaio di ogni anno, soprattutto nelle scuole. RETROCOPERTINA vari-triangoli-viola-300 INTRODUZIONE Perché il "Giorno della Memoria" La Legge 20 luglio 2000 n. 211 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 177 del 31.7.2000) prevede la Istituzione del Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei Campi nazisti, che si celebra il 27 gennaio di ogni anno. In questo giorno, nel 1945, furono abbattuti i cancelli del Lager di Auschwitz, il più grande di quelli creati dai nazisti per la "soluzione finale" del problema ebraico1, da parte dei soldati sovietici dell'Armata Rossa, che liberarono alcune migliaia di deportati, sopravvissuti allo sterminio Lo scopo principale della Legge è quello di ricordare non solo la Shoah (lo sterminio del popolo ebraico nell'Europa occupata dai nazisti) e la discriminazione dei cittadini italiani di religione ebraica, dopo l'emanazione delle Leggi Razziali da parte del regime fascista nel 1938, e la loro deportazione nei Campi di sterminio, ma anche la deportazione nei Lager del Terzo Reich degli oppositori politici durante l'occupazione nazista del nostro Paese e dei soldati italiani catturati dopo l'Armistizio dell'8 settembre 1943. Inoltre si vuole ricordare «coloro che, anche in Campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati» (Art. 1). A questo scopo, la Legge prevede che il 27 gennaio di ogni anno siano organizzati «cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione» (anche con protagonisti e testimoni di quelle tragiche vicende), «in modo particolare nelle scuole», allo scopo di «conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese ed in Europa, affinché simili eventi non possano mai più accadere» (Art. 2). Questa esigenza di ricordare e di riflettere è ancora più sentita oggigiorno sia perché cresce l'indifferenza della popolazione, soprattutto delle nuove generazioni, che tende a non voler ricordare quei tragici fatti sia perché si vanno diffondendo i tentativi di revisionisrno storico, tendenti addirittura a negare anche quei fatti ampiamente documentati, come la Shoah. La discussione alla Camera dei Deputati Il 10.2.1997 è presentata alla Camera dei Deputati una Mozione, firmata da 138 Deputati di Partiti diversi, con la quale si chiede al Governo di istituire un Giorno della Memoria per non dimenticare l'orrore dello sterminio razziale e per condannare le ragioni che hanno ispirato quei tragici eventi, affinché non si ripetano più. Si propone anche di ricordare quegli italiani, come Giorgio Perlasca, che si sono prodigati per cercare di salvare il maggior numero possibile di vittime, o Primo Levi, che invece si è attivato, con i sui scritti, per tramandarne il ricordo, soprattutto alle nuove generazioni. Nella Mozione si indica come Giorno della Memoria il 16 ottobre, giorno in cui nel 1943 i nazisti attuarono la "razzia degli ebrei romani", poi deportati il 18 ottobre, con un treno merci partito dalla Stazione Tiburtina, al Lager di Auschwitz, dal quale solo in 15 ritornarono. Il 20.1.2000 (XIII Legislatura) è presentata alla Camera dei Deputati (con il numero 6698 degli Atti Parlamentari) la Proposta di Legge per l'istituzione del Giorno della Memoria dagli On. Furio Colombo (primo firmatario, ex giornalista della RAI, corrispondente dagli USA), Palmizio, Gnaga, Acciarini e Voglino, appartenenti a Partiti di opposti schieramenti politici. La Proposta ha un procedimento parlamentare rapido. Infatti, nel mese di febbraio 2000 è esaminata preliminarmente nella competente Commissione Cultura, che accoglie la proposta di promuovere le iniziative «nelle scuole di ogni ordine e grado»; poi riceve il parere favorevole delle Commissioni Bilancio (che accerta l'assenza di oneri a carico dello Stato) ed Affari Costituzionali. Quindi, il 23 marzo è presentata la Relazione da parte del Relatore, l'On. Diego Novelli. La proposta è discussa in Aula nelle Sedute del 27 e del 28 marzo 2000, con gli interventi dell'On. Novelli, che illustra la sua Relazione, e di altri Deputati. In p arcicofare, il Rclatore, sottolinea che lo scopo della Legge è quello di rimuovere la «frequente e diffusa assenza di memoria storica tra i cittadini, soprattutto tra i giovani», riguardo ai tragici fatti della Shoah e della deportazione di milioni di persone nei Campi di sterminio, che si manifesta «in fatti brutali che avvengono anche nelle manifestazioni sportive e nel mondo della scuola». Infatti, le cronache riferiscono spesso di «efferati episodi di razzismo ... nei confronti di coloro che sono diversi da noi». Il Relatore conclude facendo riferimento a quanto detto dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, pochi giorni prima, al sacrario delle Fosse Ardeatine, a Roma, durante la commemorazione delle 335 vittime, barbaramente trucidate dai nazisti il 24.3.1944 come rappresaglia per l'azione partigiana di Via Rasella: «La memoria dell' abisso, nel quale la superbia e l'odio hanno precipitato l'uomo, ci dia la forza e la fede di costruire la pace. Mai più Shoah, mai più eccidi».2 L'On. Palmizio afferma che «larghi strati della cittadinanza, specie giovani, non conoscono minimamente i fatti gravissimi accaduti anche in Italia a causa delle leggi razziali emanate nel 1938» e ricorda che anche il Papa Giovanni Paolo II, nel suo recente viaggio in Israele, ha visitato il Museo dell'Olocausto (Yad Yasbemi) ed ha infilato tra le pietre del Muro del Pianto (muro residuo del Tempio di Gerusalemme, fatto costruire dal mitico Re Salomone nel X sec. a.c.) una «richiesta di perdono per le sofferenze inflitte al popolo ebraico, vittima di un feroce pregiudizio anti-giudaico, che solo recentemente è stato superato». Afferma inoltre che «la deportazione degli ebrei e la loro eliminazione nelle camere a gas non sarebbero state possibili senza la complicità di molti». Infine ricorda che molte persone si sono opposte alle deportazioni ed allo sterminio degli ebrei e quindi meritano di essere ricordate. L'On. Colombo (primo firmatario della Proposta di Legge) ricorda quando, dopo la promulgazione delle Leggi Razziali fasciste nel 1938, nelle classi delle scuole italiane veniva «l'ispettore della razza per misurare i volti, i crani ed i profili dei bambini», per individuare i tratti somatici degli appartenenti alla "razza ariana" ed alle "altre razze". Ricorda inoltre che "tanti" sono stati i complici dei nazisti e dei fascisti nelle operazioni dello sterminio. Infatti, «perché queste cose possano accadere ci vuole un mare di silenzio, di acquiescenza, di opportunismo e persino il tornaconto di coloro che si sono impossessati delle cattedre dei docenti ebrei che venivano eliminati dalle scuole, delle loro proprietà e della titolarità di uffici e funzioni a cuiforse non avrebbero mai avuto accesso sulla base dei loro meriti...». Ricorda inoltre che nella stessa aula parlamentare, nel 1938, quando furono approvate le Leggi Razziali, tutti i presenti, ben 351 Deputati, votarono a favore e l'esito della votazione fu accolto con un prolungato applauso. Pertanto, per cancellare quella vergogna, auspica che la Proposta di Legge sia approvata all'unanimità. Infine afferma l'opportunità di ricordare, nel Giorno della Memoria, i "giusti" che si sono prodigati per salvare gli ebrei e gli altri perseguitati. A favore della Proposta si esprime il rappresentante del Governo, l'Ono Morgando, Sottosegretario di Stato per l'Industria, il Commercio e l'Artigianato. Nella Seduta del giorno seguente, 28 marzo, si procede all'esame dei vari Ordini del giorno presentati sull'argomento. Intervengono numerosi Deputati. In particolare, l'Ono Manzione ricorda l'angoscia di «non essere creduto», che assillava Primo Levi, come forse tutti i sopravvissuti alla deportazione ed alla Shoah. Sottolinea inoltre che «se non vi fosse stata la condiscendenza del popolo tedesco, l'Olocausto non sarebbe mai stato possibile o, per lo meno, non avrebbe avuto le dimensione che poi ha auuto". Allora «c'è da chiedersi cosa abbia portato questa gente comune ad indossare l'abito degli assassini, se non l'ignoranza, il pregiudizio, la non conoscenza della propria storia e della storia dell'altro». L'On. Voglino (altro firmatario della Proposta) ricorda l'impegno di Nuto Revelli, espresso nei suoi scritti, per far ricordare la tragedia della guerra affinché «i giovani sapessero, capissero, aprissero gli occhi ... perché la libertà è un bene immenso: senza libertà non si vive, ma si vegeta». Posta in votazione la Proposta di Legge è approvata all'unanimità, con 443 voti favorevoli e 4 astenuti.3 L'approvazione al Senato della Repubblica La Proposta di Legge, nel testo approvato dalla Camera dei Deputati, è subito trasmessa al Senato della Repubblica e riceve il n. 4557 degli Atti Parlamentari. È discussa preliminarmente nella Prima Commissione Permanente" Affari Costituzionali" il5 aprile 2000, congiuntamente con i Disegni di Legge n. 2232 (presentato il 17.3.1997 da 48 Senatori, primo firmatario il Seno Athos De Luca.) e n. 4450 (presentato il 3.2.2000 da tre Senatori, primo firmatario il Seno Terracini), relativi entrambi alla Istituzione di una giornata nazionale dedicata a tutti i deportati nei Campi di concentramento nel corso della guerra del 1939-1945. La Relatrice, Seno Bucciarelli, nella Seduta del 5 aprile, illustra brevemente il Disegno di legge n. 4557, che contiene il testo approvato dalla Camera il 28 marzo e propone che sia assunto dalla Commissione come testo base per la discussione.4 Il Seno Villone, Presidente della Prima Commissione, recependo la richiesta di alcuni Senatori, propone il trasferimento alla Sede Deliberante dell'esame dei tre Disegni di Legge n. 2232, n. 4450 e n. 4557 e di assumere come testo base per la discussione il Disegno di Legge n. 4557, proponendo un brevissimo termine (fino alle ore 14 dello stesso giorno) per la presentazione degli emendamenti. La sua proposta è accolta all'unanimità. L'esame congiunto dei tre Disegni di legge è rinviato al pomeriggio, quando il Presidente Villone decide, su richiesta di vari Senatori, di spostare la presentazione degli emendamenti al giorno 18 aprile. Vengono così presentati numerosi emendamenti al Disegno di Legge n. 4557, assunto come testo base, la maggior parte dei quali chiedono, compreso quello presentato all'art. 1 del Disegno di Legge n. 4557 dalla Relatrice, Seno Bucciarelli, di ricordare, nel Giorno della Memoria, «tutte le violenze e le stragi perpetrate in nome di ideologie oppressive prima, durante e dopo la guerra 1939-1945 per motivi razziali, etnici, religiosi, politici». Il 5 luglio 2000 riprende nella Prima Commissione la discussione congiunta dei tre Disegni di Legge e si procede all' esame del Disegno di Legge n. 4557 e degli emendamenti presentati, i quali però sono tutti ritirati dai rispettivi proponenti. Intervengono alcuni Senatori. In particolare, il Sen. Besostri illustra il suo Ordine del Giorno con il quale si impegna il Governo ad attivarsi affinché nelle iniziative del Giorno della Memoria siano ricordate «le persecuzioni razziali in tutta Europa, le repressioni politiche, le vittime del lavoro forzato sotto le dittature di ogni genere e le stragi perpetrate in nome di ideologie oppressive per motivi etnici, religiosi o politici». Il Sottosegretario di Stato, On. Cananzi, in rappresentanza del Governo, accoglie l'Ordine del Giorno che pertanto non è posto in votazione. Quindi, il Presidente Villone, dopo aver formalmente accertato il ritiro di tutti gli emendamenti, pone in votazione, separatamente, i due articoli del Disegno di Legge n. 4557, che sono approvati senza modifiche nel testo trasmesso dalla Camera. Infine è approvato nel suo complesso il Disegno di Legge n. 4557, che è promulgato dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi il 20 luglio 2000 con il n. 211 ed è pubblicato il 31 luglio sulla Gazzetta Ufficiale n. 177. Il Giorno della Memoria negli altri Paesi Il Giorno della Memoria è stato istituito in altri Paesi europei: - in Germania, Gran Bretagna e Svezia è il 27 gennaio; - in Belgio è 1'8 maggio, giorno della fine della seconda guerra mondiale; - in Danimarca ed Olanda è il4 maggio, giorno dell'invasione tedesca nel 1940; - in Francia è il 16 luglio, giorno della deportazione, nel 1942, di circa 13.000 ebrei, catturati e rinchiusi nel Velodromo d'inverno a Parigi (cosiddetta razzia del "velodrome d'hiver"); - in Polonia è il 19 aprile, giorno dell'insurrezione nel 1943 degli abitanti nel ghetto di Varsavia, crudelmente repressa dalle truppe naziste. NOTE 1Nel Lager di Auschwitz, il più grande dei Campi di sterminio nazisti, furono trucidati nelle camere a gas e bruciati nei forni crematori oltre due milioni di persone (ebrei, prigionieri russi, oppositori politici, provenienti da tutti i Paesi europei occupati dai nazisti), la metà delle quali ebrei. 2 Gli interventi del Relatore e degli altri Deputati sono tratti dagli Atti Parlamentari della Camera dei Deputati, XIII Legislatura, Resoconto Stenografico delle Sedute dell' Aula del 27 e del 28 marzo 2000. 3 Le astensioni non inficiano l'unanimità. In verità vi è un voto contrario. Però l'Ono Giuseppe Giulietti, chiesta la parola, afferma di essersi sbagliato nel votare per cui il suo voto contrario è annullato. 4 Gli interventi della Relatrice e degli altri Senatori sono tratti dagli Atti Parlamentari del Senato della Repubblica, XIII Legislatura, Resoconto Stenografico delle Sedute della Prima Commissione (Affari Costituzionali) del 5 aprile 2000 (in Sede Referente ed in Sede deliberante) e del 5 luglio 2000 (in Sede Deliberante). INDICE Introduzione 7 - Perché il Giorno della Memoria 8 - L'approvazione della Legge n. 211 del 2000 8 La discussione alla Camera dei Deputati 8 L'approvazione al Senato della Repubblica 10 - Il Giorno della Memoria negli altri Paesi 12 Note 13 DOCUMENTI 15 La Legge 20 luglio 2000 n. 211 PARTE I DALL' ANTISEMITISMO ALLA SHOAH 17 L'antisemitismo in Europa 18 - Le origini dell'antisemitismo 18 Le prime ostilità contro gli ebrei 18 L'antigiudaismo cristiano 19 - Le prime leggi discriminatorie contro gli ebrei 20 - La discriminazione degli ebrei nell'Impero Romano 23 - La discriminazione degli ebrei negli altri Paesi 25 - La discriminazione degli ebrei nel Medio Evo 26 - Le accuse infamanti contro gli ebrei 28 - L'espulsione degli ebrei dai Paesi europei 29 - I nuovi provvedimenti discriminatori 30 - L'emancipazione degli ebrei 32 - La diffusione dell'antisemitismo nel XIX secolo 33 - L'antisernitismo in Europa all'inizio del Novecento 35 L'antisemitismo nazista 38 - L'antisemitismo in Germania prima del nazismo 38 - La supremazia della razza ariana nell'ideologia nazista 39 - I nazisti conquistano il potere 42 - I Campi di rieducazione 45 - I primi provvedimenti contro gli ebrei 46 - L'eliminazione dei disabili e dei malati di mente 47 - Il "Lebensborn" 48 - Le Leggi di Norimberga 48 - L'emigrazione degli ebrei tedeschi 49 - La notte dei cristalli 51 - L'Operazione T4 per la "purificazione" del Reich 52 - La guerra e la costituzione dei ghetti ad Est 53 - La vita nei ghetti 56 - Il ghetto di Lodz 58 - Il ghetto di Varsavia 59 - Il Piano Madagascar 61 La Shoah 62 - Le uccisioni di massa degli Einsatzgruppen 62 - La deportazione degli ebrei nei ghetti dell'Est 63 - Verso la "soluzione finale del problema ebraico": La conferenza di Gross Wannsee 65 - Le deportazioni degli ebrei del Reich nei Campi di sterminio 66 - Le deportazioni degli ebrei degli altri Paesi europei 67 - I Campi di sterminio 70 Il Campo di Chelmo 72 Il Campo di Belzec 73 Il Campo di Sobibor 75 Il Campo di Treblinka 76 Il "Campo misto" di Auschwitz-Birkenau 77 Il Campo di Auschwitz I 77 Il Campo di Auschwitz II - Birkenau 79 Il Campo di Auschwitz IlI-Monowiz 81 Il Campo misto di Lublino-Maidanek 82 - La vita dei deportati 82 - Lo sfruttamento del lavoro dei deportati 84 - Gli esperimenti pseudoscientifici 86 - Le modalità del genocidio 87 - Le fughe e le rivolte nei Campi 89 - Lo sterminio: chi sapeva? 93 - Il Processo di Norimberga 97 - L'opposizione delle Chiese al N azismo 99 - La posizione della Chiesa Cattolica sulla Shoah 100 Note 104 Cronologia della Shoah 130 DOCUMENTI 143 - Mappa dei centri di sterminio - Pianta dell' ex Campo di concentramento di Auschwitz I - Il verbale della conferenza di Gross Wansee - Il decreto "Notte e Nebbia" PARTE II IL GENOCIDIO DIMENTICATO DEI ROM 155 - Introduzione 156 - L'arrivo dei Rom in Europa 158 - La diffusione dei Rom in Europa 159 - Le cause delle migrazioni 161 - La persecuzione secolare dei Rom 162 - La persecuzione dei Rom all'inizio del Novecento 167 - La persecuzione da parte dei nazisti 168 - La normativa nazista contro gli zingari 170 - La soluzione finale della questione zingara 172 - L'internamento e lo sterminio dei Rom negli altri Paesi 173 - La politica fascista verso i Rom 175 - Le condizioni dei Rom dopo la guerra 176 Note 178 DOCUMENTI 187 PARTE III LE VITTIME DIMENTICATE DEL REGIME NAZISTA 193 I testimoni di Geova 194 - Introduzione 194 - La repressione prima del nazismo 195 - La persecuzione da parte del nazismo 196 - Si intensifica la repressione 199 - La persecuzione dei testimoni di Geova durante il fascismo 203 Le origini e la diffusione del Movimento in Italia 203 Inizia la repressione 204 La distruzione del Movimento 207 Gli omosessuali 210 - Introduzione 210 - La persecuzione prima del nazismo 211 - La persecuzione durante il regime nazista 215 - L'internamento nei Lager 217 - La condizione degli omosessuali in Italia durante il fascismo 218 Note 220 PARTE IV IL FASCISMO E LE LEGGI RAZZIALI 233 - La diffusione degli ebrei in Italia 234 - La discriminazione secolare degli ebrei 235 - li ghetto di Roma 237 - L'emancipazione degli ebrei 239 - L'antisemitismo prima del fascismo 240 - La prima normativa fascista antiebraica 242 - La campagna antisemita sulla stampa 243 - li "Manifesto della razza" 246 - La Rivista "La Difesa della Razza" 248 - L'espulsione degli ebrei dalle scuole 248 - I provvedimenti nei confronti degli ebrei stranieri 251 - La "Dichiarazione della razza" 253 - I nuovi provvedimenti antiebraici per la scuola e l'Università 255 - "I provvedimenti per la difesa della razza italiana" 256 - L'approvazione in Parlamento delle Leggi Razziali 259 - L'esclusione definitiva degli ebrei dalla società 260 - I Campi di concentramento per gli ebrei 264 - La posizione della Chiesa Cattolica 266 - La caduta del fascismo e l'occupazione nazista 267 - Inizia la deportazione degli ebrei italiani 269 La "razzia" degli ebrei romani 270 Continua la deportazione degli ebrei 272 - I Lager nazisti in Italia 273 Il Lager di Fossoli 273 Il Lager di Gries 274 La Risiera di S. Sabba 275 Conclusioni 276 Note 278 Cronologia dell'antisemitismo in Italia 296 DOCUMENTI 305 - Vignette antisemite 306 - Alcune tra le principali leggi "Per la difesa della razza italiana" 308 - Manifesto degli scienziati razzisti 315 - Pianta della Risiera di S. Sabba 318 PARTE V GLI INTERNATI MILITARI ITALIANI IN GERMANIA 319 - Le disfatte militari 320 - La caduta del fascismo 321 - li Governo Badoglio 322 - Le trattative per l'Armistizio 325 - La firma dell' armistizio a Cassibile 327 - La proclamazione dell'Armistizio l'otto settembre 1943 329 - La fuga da Roma del Re e di Badoglio 332 - La dissoluzione dell'Esercito 333 - La resistenza dei reparti italiani contro i tedeschi 334 - La resa della Marina e dell'Aeronautica 336 - L'occupazione militare tedesca dell'Italia 337 - La costituzione della Repubblica Sociale Italiana 338 - L'internamento di militari italiani 339 I militari internati nei Lager 339 L'organizzazione dei Lager 340 Le modalità dell'internamento 341 Lo status di internato militare 342 Lo status di lavoratore civile 343 L'assistenza sanitaria 344 Il rifiuto di aderire alla RSI 345 La resistenza nei Lager 346 Note 347 DOCUMENTI 367 - Manifesti e volantini di propaganda nazifascista - Gli inviti agli internati ad aderire alla RSI Appendice 374 - Gli Schindler Italiani: 374 Giorgio Perlasca 374 Giovanni Palatucci 375 - I simboli antisemiti 377 - Gli emblemi etnici nazisti 378 - I simboli nazisti 379 - Le divise naziste 381 - Motti, inni e saluti nazisti 382 - I simboli fascisti 383 - Organizzazioni fasciste 384 - Le organizzazioni giovanili fasciste 384 - Le uniformi fasciste 385 - Le festività fasciste 385 Note 387 Bibliografia 389 In vendita a 18,00 euro+3,65 spese postali
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