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Xiv strada


Elenco delle migliori vendite xiv strada

STRADA 7 RACING CORTA REGOLABILE LEVE PAIO GRIGIO PER HONDA CB600F HORNET/CB650F
  • Compatibile con Modelli Anni 2007-2014
  • Ultima Strada 7 Racing Design. Vie aeree aerodinamiche all'estremità della leva. Le leve Shorty regolabili di Strada 7 offrono il design più confortevole. Completamente regolabile durante la guida.
  • Il design ergonomico del shorty consente il funzionamento a due dita. Il design della punta del punto di rottura consente di risparmiare l'utilizzo in caso di arresto anomalo.
  • Strada 7 Racing UK- Leva Shorty regolabile freno e frizione. Produttore: Strada 7 Racing UK. Include entrambe le leve freno e frizione.
  • Realizzato in alluminio T6061 solido. Anodizzato duro Con bulloneria e bulloneria in acciaio inossidabile. Sostituisce la parte OEM, senza necessità di modifiche.
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STRADA 7 RACING CARBONIO LUNGO REGOLABILE LEVE PAIO GRIGIO PER HONDA CB600F HORNET/CB650F
  • Ultima Strada 7 Racing Design. Con vero intarsio in fibra di carbonio. Vie aeree aerodinamiche all'estremità della leva. Le leve lunghe regolabili Strada 7 offrono il design più confortevole. Completamente regolabile durante la guida.
  • Realizzato in alluminio T6061 solido. Anodizzato duro Con bulloneria e bulloneria in acciaio inossidabile. Sostituisce la parte OEM, senza necessità di modifiche.
  • Compatibile con Modelli Anni 2007-2014
  • Il design ergonomico a lunga durata consente l'utilizzo con due dita. Il design della punta del punto di rottura consente di risparmiare l'utilizzo in caso di arresto anomalo.
  • Strada 7 Racing UK- Leve lunghe regolabili con freno e frizione in carbonio. Produttore: Strada 7 Racing UK. Include entrambe le leve freno e frizione.
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STRADA 7 RACING CORTA REGOLABILE LEVE COPPIA ARGENTO PER KTM RC8/R
  • Ultima Strada 7 Racing Design. Vie aeree aerodinamiche all'estremità della leva. Le leve Shorty regolabili di Strada 7 offrono il design più confortevole. Completamente regolabile durante la guida.
  • Il design ergonomico del shorty consente il funzionamento a due dita. Il design della punta del punto di rottura consente di risparmiare l'utilizzo in caso di arresto anomalo.
  • Compatibile con Modelli Anni 2009-2016
  • Strada 7 Racing UK- Leva Shorty regolabile freno e frizione. Produttore: Strada 7 Racing UK. Include entrambe le leve freno e frizione.
  • Realizzato in alluminio T6061 solido. Anodizzato duro Con bulloneria e bulloneria in acciaio inossidabile. Sostituisce la parte OEM, senza necessità di modifiche.
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Italia
Rif: 113 - Rif. 113 Liguria, Riviera di levante, a poca distanza dal centro di Chiavari, a metà strada tra Leivi e Chiavari, in loc. S.terenziano, vendesi terreno con progetto approvato. Oneri di urbanizzazione pagati. Si possono edificare due ville bifamiliari e una villa singola. Inoltre,si può realizzare una piscina,posti auto e box. Le superfici commerciali dell?edificabile sono circa 770 mq di cui: P.T. mq 307 P.fondi mq 346 x 3/4 = mq 259 P. Sottotetto mq 307 x 2/3 = mq 204 terrazzi e porticati: mq 88 x 1/3 = mq 29 lastricati a terrazzo: mq 207,50 x 1/5 = mq 41 mq totali commerciali 840 Inoltre, se viene approvato un nuovo progetto, potrebbe venire realizzata una ulteriore unità indipendente che verrà quantificata a parte. Chiavari una delle principali città della Liguria. La fortificazione di Chiavari avvenne nel 1178, quando i Genovesi optarono per una politica di espansione nel Levante per contrastare la potenza dei Fieschi. Nel cuore della città vecchia la porticata Via Martiri della Liberazione ha mantenuto la vocazione commerciale: è l'antico "caruggio dritto", che dalla seconda metà del XIV secolo divenne la strada di rappresentanza della borghesia, e in cui oggi si trovano i locali tipici dove mangiare focaccia e farinata, o degustare lo Sciacchetrà e altri vini liguri. A Chiavari sopravvivono antiche lavorazioni artigianali quali le sedie campanino e il pizzo macramé, che si possono ammirare al mercatino che si tiene tutti i mesi nelle vie del centro. Vela, canoa e diving sono praticabili tutto l'anno. Potete contattare l'Immobiliare S.M.E. srl (cellulare 3332395656, enzodelprete2003@libero.it, www.immobiliaresme.it) per informazioni su questo annuncio o per altra richiesta con caratteristiche simili a Rapallo, San Michele di Pagana, Santa Margherita Ligure, San Lorenzo della Costa, Paraggi, Portofino, Zoagli, Chiavari, Lavagna, Cavi di Lavagna,Sestri Levante, Cinque Terre, Lerici, Portovenere, Camogli, Recco Codice di Riferimento Agenzia: 113 (1314737)
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Catania (Sicilia)
Proponiamo la vendita ad Adrano, in Contrada Vigne, di un terreno agricolo di tre ettari (30.000 mq) con accesso dalla strada principale. Adrano è situato nella parte sudoccidentale del vulcano Etna, dista 36 km da Catania e 200 km da Palermo. Fu fondata in epoca ellenistica con il nome Adranon, e a partire dall'epoca normanna fino ai primi decenni del XX secolo, era indicata con il toponimo Adernò, che dal XIV al XIX secolo fu capoluogo dell'omonimo stato feudale di rango comitale. La proprietà si presenta ben curata e ottimamente esposta. Le tradizioni contadine dicono che la pianta di olive per crescere bene necessita delle cinque “S“: silenzio, siccità, solitudine, sole e sassi. Proprio la presenza di questi requisiti rende particolarmente gustoso l'olio che viene prodotto. Abbiamo anche piante di pistacchio in produzione. La pianta del pistacchio è molto rustica e adattabile. Predilige climi caldi e terreni aridi o ben drenati, ma nel periodo di dormienza resiste anche alle basse temperature. All'interno del terreno insistono tre fabbricati: uno che funge da abitazione principale all'ingresso superiore del terreno, uno che può essere dedicato a dépendance e un antico palmento del 1600. Nello specifico, l'abitazione principale e la dependance, sono state oggetto di ristrutturazione parziale, lasciando al cliente finale la scelta delle rifiniture: il tetto è stato interamente recuperato, il pavimento è di tipo storico e presenta le cementine dell'epoca. Il panorama è invidiabile, soprattutto al tramonto e soddisfa a pieno la sguardo della vallata sottostante. Ottima soluzione sia per villeggiatura, che per sfruttare le mille potenzialità della proprietà ai fini turistici. Disponibilità immediata.
179.000 €
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Roma (Lazio)
Lotto nr. 3 Quota di 1/1 del diritto di proprietà della unità immobiliare ubicata in Roma, - quartiere XIV "Trionfale" - loc. Balduina (Municipio 14), Via Romeo Rodriguez Pereira 239 - 239a - 239 c, e, precisamente: - autorimessa commerciale ad uso pubblico posta al piano S1 di un complesso edilizio a destinazione residenziale, alla quale si accede dalla strada pubblica sia a mezzo di una rampa carrabile scoperta (civico 239) sia attraverso strada interna condominiale con accessi dalla stessa Via. Quota di 1/1 del diritto di proprietà della unità immobiliare ubicata in Roma, - quartiere XIV "Trionfale" - loc. Balduina (Municipio 14), Via Romeo Rodriguez Pereira 239 - 239a - 239 c, e, precisamente: - autorimessa commerciale ad uso pubblico posta al piano S1 di un complesso edilizio a destinazione residenziale, alla quale si accede dalla strada pubblica sia a mezzo di una rampa carrabile scoperta (civico 239) sia attraverso strada interna condominiale con accessi dalla stessa Via. Il compendio risulta composto da area di parcamento e spazi di manovra, uffici/locali accessori, uscite di sicurezza; il tutto per una superficie lorda di pavimento pari a circa 2.000 mq (escluse aree/rampe esterne). L’autorimessa occupa, salvo alcuni locali tecnici condominiali, l'intero piano seminterrato ed è dotata di ampia superficie vetrata su due lati e di ventilazione naturale. Sono presenti l'impianto di illuminazione e la forza motrice nonché quello idrico-sanitario. Centro Aste Giudiziarie diventa DIMORAMA. Acquista in asta giudiziaria con la massima tranquillità, per qualsiasi immobile in Italia, e per qualsiasi tribunale. Ti offriamo l'esperienza di chi da oltre 10 anni opera esclusivamente nell'acquisto di immobili all'asta, con oltre 800 immobili aggiudicati ogni anno dai nostri clienti. E la polizza ACQUISTO ASSICURATO che protegge il tuo immobile dal momento della aggiudicazione. Per un acquisto SEMPLICE e SICURO, vai sul portale Dimorama Classe Energetica: G - IPE: 175.00kWh/mq anno
847,5 €
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Italia (Tutte le città)
ARGENTA - in ottima posizione sulla strada statale, locale commerciale ad uso artigianale di complessivi 540 mq., ampia sala con vetrine in fronte strada, comodi accessi carrabili con parcheggi per clientela. Disponibile anche magazzino comunicante di 240 mq. Classe energetica E. Libero da subito. Argenta (Arzènta in dialetto argentano) è un comune italiano di 22 039 abitanti della provincia di Ferrara in Emilia-Romagna. È attraversato per tutta la sua lunghezza dalla Strada statale 16 Adriatica ed è fra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione. Fa parte dell'Unione dei comuni Valli e Delizie. È uno dei comuni più estesi d'Italia (34º nella classifica nazionale); comprende il capoluogo e 13 frazioni, distanti tra loro fino a 50 chilometri (ne è un esempio la distanza stradale tra Santa Maria Codifiume e Anita). Sorta probabilmente in epoca romana, tuttavia la tradizione vuole che Argenta sia sorta per volere di Esuperanzio, vescovo di Ravenna dal 425 al 430 lungo la sponda destra del fiume Po[3], proprio nei pressi della Pieve di San Giorgio, il più antico luogo di culto della zona, ora a circa un chilometro di distanza dal centro abitato. Secondo uno storico locale, il Conte Camillo Laderchi, poco dopo la sua fondazione, il territorio di Argenta venne donato al vescovo di Ravenna Agnello (556-569), da parte dell'Imperatore bizantino Giustiniano, il quale aveva tolto quelle terre ai Ostrogoti sconfitti in battaglia nel 540. Nel 603, per volere dell'esarca bizantino di Ravenna Smaragdo (603-611), Argenta venne fatta fortificare. Successivamente la cittadina fu trasferita sulla riva sinistra del Po; la scelta si rivelò felice poiché Argenta acquisì importanza come di collegamento tra il ferrarese e il ravennate. Data la sua posizione geografica, tra il XII secolo ed il XIV secolo la cittadina fu oggetto di lunghe contese tra il vescovato di Ravenna e la signoria degli Estensi. Ciò influenzò notevolmente Argenta rendendola indipendente, ma allo stesso tempo intimamente e culturalmente legata a filo doppio alle due aree geografiche. Fu proprio durante uno di questi conflitti fra Ferrara e Ravenna, che nel 1200 il borgo di Argenta fu preso d'assalto da un esercito composto da soldati ferraresi e mercenari modenesi e veronesi, che la devastarono ed incendiarono. Gli assedianti fecero prigionieri gran parte degli abitanti, che vennero fatti morire nelle carceri di Ferrara. Oltre a ciò, spezzarono le catene che chiudevano il Po e le portarono nella Cattedrale di San Giorgio a Ferrara, dove furono esposte in segno di trionfo. Nel 1295 si tenne ad Argenta un convegno che vide riuniti tutti i capi ghibellini della Romagna: Scarpetta Ordelaffi, il signore di Forlì che di lì a pochi anni avrebbe anche ospitato Dante Alighieri, riconosciuto capitano generale dei ghibellini.
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Italia (Tutte le città)
ARGENTA - Locale commerciale di 58 mq. uso negozio, ufficio, studio o ambulatorio, con vetrina, disposto al piano terra su strada centralissima di passaggio, con due vani e servizio. Impianti a norma, risc. autonomo, parcheggio antistante, nessuna barriera architettonica. Classe D, disponibile da subito. Argenta (Arzènta in dialetto argentano) è un comune italiano di 22 039 abitanti della provincia di Ferrara in Emilia-Romagna. È attraversato per tutta la sua lunghezza dalla Strada statale 16 Adriatica ed è fra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione. Fa parte dell'Unione dei comuni Valli e Delizie. È uno dei comuni più estesi d'Italia (34º nella classifica nazionale); comprende il capoluogo e 13 frazioni, distanti tra loro fino a 50 chilometri (ne è un esempio la distanza stradale tra Santa Maria Codifiume e Anita). Sorta probabilmente in epoca romana, tuttavia la tradizione vuole che Argenta sia sorta per volere di Esuperanzio, vescovo di Ravenna dal 425 al 430 lungo la sponda destra del fiume Po[3], proprio nei pressi della Pieve di San Giorgio, il più antico luogo di culto della zona, ora a circa un chilometro di distanza dal centro abitato. Secondo uno storico locale, il Conte Camillo Laderchi, poco dopo la sua fondazione, il territorio di Argenta venne donato al vescovo di Ravenna Agnello (556-569), da parte dell'Imperatore bizantino Giustiniano, il quale aveva tolto quelle terre ai Ostrogoti sconfitti in battaglia nel 540. Nel 603, per volere dell'esarca bizantino di Ravenna Smaragdo (603-611), Argenta venne fatta fortificare. Successivamente la cittadina fu trasferita sulla riva sinistra del Po; la scelta si rivelò felice poiché Argenta acquisì importanza come di collegamento tra il ferrarese e il ravennate. Data la sua posizione geografica, tra il XII secolo ed il XIV secolo la cittadina fu oggetto di lunghe contese tra il vescovato di Ravenna e la signoria degli Estensi. Ciò influenzò notevolmente Argenta rendendola indipendente, ma allo stesso tempo intimamente e culturalmente legata a filo doppio alle due aree geografiche. Fu proprio durante uno di questi conflitti fra Ferrara e Ravenna, che nel 1200 il borgo di Argenta fu preso d'assalto da un esercito composto da soldati ferraresi e mercenari modenesi e veronesi, che la devastarono ed incendiarono. Gli assedianti fecero prigionieri gran parte degli abitanti, che vennero fatti morire nelle carceri di Ferrara. Oltre a ciò, spezzarono le catene che chiudevano il Po e le portarono nella Cattedrale di San Giorgio a Ferrara, dove furono esposte in segno di trionfo. Nel 1295 si tenne ad Argenta un convegno che vide riuniti tutti i capi ghibellini della Romagna: Scarpetta Ordelaffi, il signore di Forlì che di lì a pochi anni avrebbe anche ospitato Dante Alighieri, riconosciuto capitano generale dei ghibellini. A seguito di questo convegno iniziò le operazioni contro gli eserciti pontifici, meritando la scomunica per sé e per i suoi familiari.
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Roma (Lazio)
unità immobiliare ubicata in Roma, - quartiere XIV "Trionfale" - loc. Balduina (Municipio 14), Via Romeo Rodriguez Pereira 239 - 239a - 239 c, e, precisamente: - autorimessa commerciale ad uso pubblico posta al piano S1 di un complesso edilizio a destinazione residenziale, alla quale si accede dalla strada pubblica sia a mezzo di una rampa carrabile scoperta (civico 239) sia attraverso strada interna condominiale con accessi dalla stessa Via. Il compendio risulta composto da area di parcamento e spazi di manovra, uffici/locali accessori, uscite di sicurezza; il tutto per una superficie lorda di pavimento pari a circa 2.000 mq (escluse aree/rampe esterne). L’autorimessa occupa, salvo alcuni locali tecnici condominiali, l'intero piano seminterrato ed è dotata di ampia superficie vetrata su due lati e di ventilazione naturale. Sono presenti l'impianto di illuminazione e la forza motrice nonché quello idrico-sanitario Vai sul nostro sito Contatta l'Agenzia con il servizio "Invia Richiesta" e trova il tuo immobile, con prezzi inferiori anche del 60% rispetto al valore di mercato. Scarica la nostra App “Luffarelli Aste Immobiliari” e visiona tutti gli immobili direttamente da smartphone Chiamaci al TEL 06 96430515 e fissa un appuntamento per una consulenza del tutto gratuita. Acquisto tramite vendita giudiziaria con assistenza legale della Luffarelli Aste Immobiliari e con la supervisione dell’Avv. Luca Luffarelli. Lo studio segue tutto l’iter procedurale, offrendovi i seguenti servizi: Ricerca dell' immobile; MUTUO se necessario (ANCHE 100%); Esame della perizia e valutazione dell’immobile; Valutazione fattibilità acquisto in pre-asta; Richiesta visita dell’immobile tramite il custode giudiziario; Partecipazione in asta per conto del cliente; Immissione in possesso dell’immobile. L’esattezza di tutti i dati pubblicati sarà confermata in sede di consulenza. Le foto pubblicate potrebbero non corrispondere all’ immobile specifico, ma solo all’ identificazione della zona. VELLETRI 00049 - Viale G. Oberdan, 22 ROMA 00193 - Via Ennio Quirino Visconti, 61 TEL 06 96430515 MAIL Contatta l'Agenzia con il servizio "Invia Richiesta"
847.500 €
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Italia
SPETTACOLARE SOLUZIONE INDIPENDENTE!!! In bellissima posizione dominante e soleggiata, fantastico rustico in pietra a vista, libero su quattro lati e posto su due livelli con stalla e fienile + annessa cascinetta. Terreno circostante di 10.000 mq. Acqua, strada e luce a circa 50 mt. VEDESETA Le prime testimonianze scritte su Vedeseta e sulla Val Taleggio risalgono ad un'epoca non anteriore al secolo XI. Varie ipotesi si sono fatte sui primi insediamenti in valle, ma quasi certamente i primi abitanti provenivano dalla vicina Valsassina. C'è chi sostiene che i primi ad insediarsi nelle zone ora occupate dal comune di Vedeseta fossero i pastori che passavano l'estate in Val Taleggio, ben ricca di pascoli; altri invece - tra cui Giuseppe Locatelli che nacque e visse a Lavina di Vedeseta lo scorso secolo - pensano che vi si fossero rifugiati gli abitanti valsassinesi in quanto, essendo la valle circondata da alture all'epoca difficilmente valicabili, forniva una buona protezione contro le orde di barbari provenienti dal Nord Europa.3 Il Medioevomodifica | modifica wikitesto All'epoca di Carlo Magno, la Val Taleggio divenne feudo del vescovo di Milano. Da allora, Vedeseta è rimasta sotto l'influenza della diocesi di Milano, fino al 1995 quando il cardinal Martini e il vescovo Amadei sottoscrissero l'accordo per il suo passaggio alla diocesi di Bergamo4. Nel 1237 i Milanesi in ritirata dopo la dura sconfitta subìta contro Federico II nella battaglia di Cortenova, cercarono rifugio in Valsassina dove trovarono ospitalità grazie a Pagano della Torre, al quale, come ricompensa, venne affidata la Signoria delle Valli Taleggio e Averara. Sanguinose furono le battaglie per il possesso della valle e portarono gli abitanti dei due comuni a schierarsi su due fronti differenti: Taleggio dalla parte guelfa, a sostegno dei Torriani (che con i Visconti erano una delle casate più importanti della Lombardia), e Vedeseta dalla parte ghibellina, a sostegno dell'Arcivescovo di Milano. Questa divisione e le lotte che ne seguirono, portarono gli abitanti della valle a costruire castelli e case torri. A Vedeseta la più famosa torre era probabilmente ubicata dove ora c'è la Parrocchiale, infatti sembra che i materiali che componevano la torre furono poi utilizzati per la costruzione del vecchio campanile, poi demolito per far posto a quello attuale. Fu costruita nel XIV secolo da Orlando Arrigoni su un angolo della sua casa e fu quindi chiamata Torre d'Orlando. La pace fu firmata nel 1395, ma non durò molto. Nel XV secolo, infatti, la valle subì un'ulteriore divisione. La Repubblica Veneta prese possesso della provincia di Bergamo, ma Vedeseta rimase comunque territorio del Ducato di Milano. Le pietre di confine tra il Ducato e la Repubblica, chiamate termenü, definiti dopo un'immancabile serie di lotte tra i sudditi di Milano e quelli di Venezia, sono ancora presenti in Val Taleggio e oggi segnano il confine tra i comuni di Vedeseta e Taleggio. Codice di Riferimento Agenzia: 405180
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Italia
Rustico posto in zona pedecollinare ben servita completamente da ristrutturare con possibilità di nuova disosizione dei locali. Di antica origine, interamente in pietra con solai in legno e tavelline originale. Da Alonte a Corlanzone L'escursione inizia dal piazzale del Municipio, passando vicino alla chiesa, che se aperta merita una visita. Progettata dall'ingegnere del luogo Antonio Trevisan, fu consacrata il 10 febbraio 1878 quando la chiesa vecchia sul colle era già abbandonata. All'interno, l'unica navata circolare è sovrastata da una luminosa cupola semisferica. Oltre al maggiore, ha altri due altari: quello di sinistra con una pala di S.Biagio, e quello di destra con una elegante statua di Madonna con Bambino datata 1892. Si prosegue per Via Roma passando vicino a una grande corte rurale che si estende lungo il corso dell'Alonte. Già casa padronale con fondi agricoli di un ramo della famiglia dei Trissino, passò in seguito ai Signori Marzari e poi ancora ai Revese; l'orato rio sulla pubblica via, dedicato a Santa Savina, si trova oggi in precarie condizioni. Passato il corso d'acqua si prosegue diritti fino a un bivio di viottoli campestri alla base del colle; si prende quello a sinistra che sale per la massima pendenza. Giunti a un crocicchio di stradine si svolta a destra per la dorsale del colle di Corlanzone con ampia visuale su Alonte da un lato e sulla Pianura Padana dall'altro. Dopo duecento metri si svolta ancora a destra (punto quotato 52, 10) e poco dopo a sinistra seguendo una vecchia strada con muretti a secco verso monte e un salto roccioso verso valle che si allun ga per decine di metri. Si attraversa quindi un lungo appezzamento prativo affiancato da lembi di bosco che presentano, come in una grande vetrina botanica, alberi e arbusti tipici di questi suoli calcarei e soleggiati: roveri, ornielli, bàcari (alberi di Giuda), onta ni, carpini, olmi, bagolari (o spaccasassi), marucche, asparagi ecc. In vista della torre campanaria di Corlanzone si prosegue diritti; seguendo la segnaletica si compiranno poi alcune deviazioni per le capezzagne dei vigneti e si giungerà sul piazzale della chiesa. Da un lato si nota un monumento a quattro giovani caduti il 27 aprile del 1945, le cui iscrizioni poste dai familiari di due vittime esprimono la tragicità di quel periodo di storia d'ltalia. La chiesa, dedicata a S.Michele Arcangelo, risale al sec. XIV e presenta la volta della sua lunga navata centrale interamente affrescata. Si scende quindi verso il Valico di Corlanzone che collega Alonte con Lonigo. A questo punto inizia la variante "Bosco dei Molini" (priva di segnavia, vedi mappa e descrizione più avanti). Si attraversa il valico ma prima di proseguire sull'altro versante, si può visitare un laghetto di pesca sportiva alimentato da una vicina sorgente e ombreggiato da alti pioppi. Codice di Riferimento Agenzia: RNA04 - (226782)
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Italia
Il bed and breakfast è situato a 15 km dalla Costa degli Dei. La struttura, di recente costruzione, è immersa nel verde, lungo la strada Provinciale che collega Vibo e Tropea. Sono pertanto facilmente raggiungibili le spiagge più suggestive della Costa Tirrenica meridionale: Tropea, Capo Vaticano, Zambrone e tante altre spiagge dal paesaggio mozzafiato. La struttura è dotata di tre camere ampie e confortevoli, un'ampia sala e cucina. Cosa puoi visitare: Il Borgo storico di Tropea, il Duomo normanno e il Museo. È inoltre bello perdersi tra i colori e i sapori della cucina calabrese. Vibo Valentia, importante centro commerciale della zona, dove è possibile visitare il borgo antico della città e il castello normanno-svevo. Mileto, la sua Cattedrale normanna e il Museo. A un chilometro da Mileto si trova Paravati, il paese della mistica Natuzza, meta di pellegrinaggio da parte dei fedeli di tutto il mondo. Le grotte rupestri di Zungri caratterizzate dalla presenza di circa cento case-grotta, appartenute ai monaci medievali, scavate nella roccia e risalenti al XII- XIV. Il suggestivo centro storico di Pizzo, dove è possibile visitare il Castello aragonese in cui fu prigioniero Gioacchino Murat. Da non perdere la Chiesa di Piedigrotta, scavata nella roccia arenaria, risalente al Seicento. Specialità del luogo il pesce ed il delizioso gelato tartufo.
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Italia
PISTOIA CENTRO: Nel centro cittadino, proponiamo un elegante Ufficio commerciale posto in caratteristico ed antico Palazzo antecedente al XIV secolo. L'ufficio ha due ampi vani di cui il principale di circa 40 mq con ottima visibilità per l'affaccio su strada pedonale di passaggio, tutto fatto ad archi con pavimento in cotto e l'altro vano secondario con secondo accesso sulla corte interna del Palazzo. Vi sono inoltre il Bagno ed un Ripostiglio. Viene affittato completamente vuoto. Riscaldamento a gas con pompe di calore. Richiesta fideussione bancaria.Per ulteriori informazioni o per visitare l'immobile chiedere di Silvio. Ogni agenzia ha un proprio titolare ed e' autonoma - Le presenti informazioni non costituiscono elemento contrattuale. Codice di Riferimento Agenzia: 21964031
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Roma (Lazio)
Contesto Appartamento situato in una strada chiusa nel quartiere tranquillo e silenzioso di Valle Santa (XIV municipio di Roma), immerso nel verde, a pochi chilometri dal centro di Roma, posto al XII Km sulla Via Boccea. Nel quartiere sono raggiungibili a piedi edicola bar e supermercato; a pochi Km si possono raggiungere le aree commerciali di Casalotti e Via di Casal Selce. Distribuzione L'appartamento è posto al piano terra di un villino di 3 piani. L'accesso al villino è in condivisione con i proprietari degli altri appartamenti, ma ciascuna proprietà è dotata di un accesso indipendente. L'immobile è costituito da un ampio soggiorno di 35 mq con camino, dotato di due grandi vetrate scorrevoli con accesso diretto sul giardino esterno di proprietà, un cucina non a vista ma adiacente al soggiorno, due ampie camere, di cui una con bagno privato e cabina armadio, un bagno di servizio e un grande e comodo ripostiglio. Il giardino esterno pavimentato in marmo, di 130 mq, circonda la proprietà su 3 lati; la sua conformazione consente di potervi allestire una zona pranzo/relax. La proprietà consiste inoltre di un posto auto all'interno delle aree comuni chiuse. Il riscaldamento e l'acqua calda sono autonomi e gestiti da una caldaia in regola con le normative vigenti. Design L'immobile è stato ristrutturato nel 2010 su progetto dell'architetto Maila Evangelista. Il progetto di interior è contraddistinto dalla presenza di elementi di design di pregio: una grande libreria a giorno disegnata e realizzata su misura distribuisce gli ambienti dell'intero appartamento e diventa il protagonista scenografico dello spazio. I pavimenti sono tutti (ad eccezione dei bagni), rivestiti in parquet, teak della Birmania, legno massello; la cabina armadio presente nella camera patronale è disegnata anch'essa su misura, realizzata con un'ampia vetrata in lastre extrachiare semi-riflettenti. Nel salone è presente un grande camino d'angolo con finiture in pietra e una trave di legno massello, che riscalda l'ambiente.
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Italia (Tutte le città)
ARGENTA - Locale commerciale ad uso ufficio/studio/ambulatorio di circa mq. 80, disposti interamente al p. primo, con bagno e vano archivio. Ingresso indipendente con cortile privato. Riscaldamento autonomo. Nessuna spesa condominiale. Classe energetica G. Liberi da subito. Argenta (Arzènta in dialetto argentano) è un comune italiano di 22 039 abitanti della provincia di Ferrara in Emilia-Romagna. È attraversato per tutta la sua lunghezza dalla Strada statale 16 Adriatica ed è fra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione. Fa parte dell'Unione dei comuni Valli e Delizie. È uno dei comuni più estesi d'Italia (34º nella classifica nazionale); comprende il capoluogo e 13 frazioni, distanti tra loro fino a 50 chilometri (ne è un esempio la distanza stradale tra Santa Maria Codifiume e Anita). Sorta probabilmente in epoca romana, tuttavia la tradizione vuole che Argenta sia sorta per volere di Esuperanzio, vescovo di Ravenna dal 425 al 430 lungo la sponda destra del fiume Po[3], proprio nei pressi della Pieve di San Giorgio, il più antico luogo di culto della zona, ora a circa un chilometro di distanza dal centro abitato. Secondo uno storico locale, il Conte Camillo Laderchi, poco dopo la sua fondazione, il territorio di Argenta venne donato al vescovo di Ravenna Agnello (556-569), da parte dell'Imperatore bizantino Giustiniano, il quale aveva tolto quelle terre ai Ostrogoti sconfitti in battaglia nel 540. Nel 603, per volere dell'esarca bizantino di Ravenna Smaragdo (603-611), Argenta venne fatta fortificare. Successivamente la cittadina fu trasferita sulla riva sinistra del Po; la scelta si rivelò felice poiché Argenta acquisì importanza come di collegamento tra il ferrarese e il ravennate. Data la sua posizione geografica, tra il XII secolo ed il XIV secolo la cittadina fu oggetto di lunghe contese tra il vescovato di Ravenna e la signoria degli Estensi. Ciò influenzò notevolmente Argenta rendendola indipendente, ma allo stesso tempo intimamente e culturalmente legata a filo doppio alle due aree geografiche. Fu proprio durante uno di questi conflitti fra Ferrara e Ravenna, che nel 1200 il borgo di Argenta fu preso d'assalto da un esercito composto da soldati ferraresi e mercenari modenesi e veronesi, che la devastarono ed incendiarono. Gli assedianti fecero prigionieri gran parte degli abitanti, che vennero fatti morire nelle carceri di Ferrara. Oltre a ciò, spezzarono le catene che chiudevano il Po e le portarono nella Cattedrale di San Giorgio a Ferrara, dove furono esposte in segno di trionfo. Nel 1295 si tenne ad Argenta un convegno che vide riuniti tutti i capi ghibellini della Romagna: Scarpetta Ordelaffi, il signore di Forlì che di lì a pochi anni avrebbe anche ospitato Dante Alighieri, riconosciuto capitano generale dei ghibellini. A seguito di questo convegno iniziò le operazioni contro gli eserciti pontifici, meritando la scomunica per sé e per i suoi familiari.
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Italia (Tutte le città)
ARGENTA - Locali commerciali ad uso negozio, ufficio, studio, ambulatorio. In posizione centralissima, vendesi n° 2 locali commerciali di mq. 35 e di mq. 37, recentemente ristrutturati, con vetrina, ripostiglio e bagno. I locali possono essere unificati, vendita a corpo oppure separata dei singoli negozi. Liberi da subito. Argenta (Arzènta in dialetto argentano) è un comune italiano di 22 039 abitanti della provincia di Ferrara in Emilia-Romagna. È attraversato per tutta la sua lunghezza dalla Strada statale 16 Adriatica ed è fra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione. Fa parte dell'Unione dei comuni Valli e Delizie. È uno dei comuni più estesi d'Italia (34º nella classifica nazionale); comprende il capoluogo e 13 frazioni, distanti tra loro fino a 50 chilometri (ne è un esempio la distanza stradale tra Santa Maria Codifiume e Anita). Sorta probabilmente in epoca romana, tuttavia la tradizione vuole che Argenta sia sorta per volere di Esuperanzio, vescovo di Ravenna dal 425 al 430 lungo la sponda destra del fiume Po, proprio nei pressi della Pieve di San Giorgio, il più antico luogo di culto della zona, ora a circa un chilometro di distanza dal centro abitato. Secondo uno storico locale, il Conte Camillo Laderchi, poco dopo la sua fondazione, il territorio di Argenta venne donato al vescovo di Ravenna Agnello (556-569), da parte dell'Imperatore bizantino Giustiniano, il quale aveva tolto quelle terre ai Ostrogoti sconfitti in battaglia nel 540. Nel 603, per volere dell'esarca bizantino di Ravenna Smaragdo (603-611), Argenta venne fatta fortificare. Successivamente la cittadina fu trasferita sulla riva sinistra del Po; la scelta si rivelò felice poiché Argenta acquisì importanza come di collegamento tra il ferrarese e il ravennate. Data la sua posizione geografica, tra il XII secolo ed il XIV secolo la cittadina fu oggetto di lunghe contese tra il vescovato di Ravenna e la signoria degli Estensi. Ciò influenzò notevolmente Argenta rendendola indipendente, ma allo stesso tempo intimamente e culturalmente legata a filo doppio alle due aree geografiche. Fu proprio durante uno di questi conflitti fra Ferrara e Ravenna, che nel 1200 il borgo di Argenta fu preso d'assalto da un esercito composto da soldati ferraresi e mercenari modenesi e veronesi, che la devastarono ed incendiarono. Gli assedianti fecero prigionieri gran parte degli abitanti, che vennero fatti morire nelle carceri di Ferrara. Oltre a ciò, spezzarono le catene che chiudevano il Po e le portarono nella Cattedrale di San Giorgio a Ferrara, dove furono esposte in segno di trionfo. Nel 1295 si tenne ad Argenta un convegno che vide riuniti tutti i capi ghibellini della Romagna: Scarpetta Ordelaffi, il signore di Forlì che di lì a pochi anni avrebbe anche ospitato Dante Alighieri, riconosciuto capitano generale dei ghibellini. A seguito di questo convegno iniziò le operazioni contro gli eserciti pontifici, meritando la scomunica per sé e per i suoi familiari.
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ARGENTA periferia agricola - Ampio terreno, ad uso produttivo in territorio agricolo, di totali mq. 45.380, dotato di n. 2 fabbricati ad uso ricovero attrezzature di totali mq. 1.210, ampi piazzali con fondo ben costipato e n. 2 accessi carrabili per autotreni. Libero da subito. Possibilità di affitto ed acquisto con formula “affitto a riscatto”. Argenta (Arzènta in dialetto argentano) è un comune italiano di 22 039 abitanti della provincia di Ferrara in Emilia-Romagna. È attraversato per tutta la sua lunghezza dalla Strada statale 16 Adriatica ed è fra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione. Fa parte dell'Unione dei comuni Valli e Delizie. È uno dei comuni più estesi d'Italia (34º nella classifica nazionale); comprende il capoluogo e 13 frazioni, distanti tra loro fino a 50 chilometri (ne è un esempio la distanza stradale tra Santa Maria Codifiume e Anita). Sorta probabilmente in epoca romana, tuttavia la tradizione vuole che Argenta sia sorta per volere di Esuperanzio, vescovo di Ravenna dal 425 al 430 lungo la sponda destra del fiume Po[3], proprio nei pressi della Pieve di San Giorgio, il più antico luogo di culto della zona, ora a circa un chilometro di distanza dal centro abitato. Secondo uno storico locale, il Conte Camillo Laderchi, poco dopo la sua fondazione, il territorio di Argenta venne donato al vescovo di Ravenna Agnello (556-569), da parte dell'Imperatore bizantino Giustiniano, il quale aveva tolto quelle terre ai Ostrogoti sconfitti in battaglia nel 540. Nel 603, per volere dell'esarca bizantino di Ravenna Smaragdo (603-611), Argenta venne fatta fortificare. Successivamente la cittadina fu trasferita sulla riva sinistra del Po; la scelta si rivelò felice poiché Argenta acquisì importanza come di collegamento tra il ferrarese e il ravennate. Data la sua posizione geografica, tra il XII secolo ed il XIV secolo la cittadina fu oggetto di lunghe contese tra il vescovato di Ravenna e la signoria degli Estensi. Ciò influenzò notevolmente Argenta rendendola indipendente, ma allo stesso tempo intimamente e culturalmente legata a filo doppio alle due aree geografiche. Fu proprio durante uno di questi conflitti fra Ferrara e Ravenna, che nel 1200 il borgo di Argenta fu preso d'assalto da un esercito composto da soldati ferraresi e mercenari modenesi e veronesi, che la devastarono ed incendiarono. Gli assedianti fecero prigionieri gran parte degli abitanti, che vennero fatti morire nelle carceri di Ferrara. Oltre a ciò, spezzarono le catene che chiudevano il Po e le portarono nella Cattedrale di San Giorgio a Ferrara, dove furono esposte in segno di trionfo. Nel 1295 si tenne ad Argenta un convegno che vide riuniti tutti i capi ghibellini della Romagna: Scarpetta Ordelaffi, il signore di Forlì che di lì a pochi anni avrebbe anche ospitato Dante Alighieri, riconosciuto capitano generale dei ghibellini. A seguito di questo convegno iniziò le operazioni contro gli eserciti pontifici.
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ARGENTA periferia - Terreno edificabile produttivo agricolo, ad uso produttivo in territorio agricolo, di totali mq. 45.380, dotato di n. 2 fabbricati ad uso ricovero attrezzature di totali mq. 1.210, ampi piazzali con fondo ben costipato e n. 2 accessi carrabili per autotreni. Libero da subito. Possibilità di affitto ed acquisto con formula “affitto a riscatto”. Argenta (Arzènta in dialetto argentano) è un comune italiano di 22 039 abitanti della provincia di Ferrara in Emilia-Romagna. È attraversato per tutta la sua lunghezza dalla Strada statale 16 Adriatica ed è fra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione. Fa parte dell'Unione dei comuni Valli e Delizie. È uno dei comuni più estesi d'Italia (34º nella classifica nazionale); comprende il capoluogo e 13 frazioni, distanti tra loro fino a 50 chilometri (ne è un esempio la distanza stradale tra Santa Maria Codifiume e Anita). Sorta probabilmente in epoca romana, tuttavia la tradizione vuole che Argenta sia sorta per volere di Esuperanzio, vescovo di Ravenna dal 425 al 430 lungo la sponda destra del fiume Po[3], proprio nei pressi della Pieve di San Giorgio, il più antico luogo di culto della zona, ora a circa un chilometro di distanza dal centro abitato. Secondo uno storico locale, il Conte Camillo Laderchi, poco dopo la sua fondazione, il territorio di Argenta venne donato al vescovo di Ravenna Agnello (556-569), da parte dell'Imperatore bizantino Giustiniano, il quale aveva tolto quelle terre ai Ostrogoti sconfitti in battaglia nel 540. Nel 603, per volere dell'esarca bizantino di Ravenna Smaragdo (603-611), Argenta venne fatta fortificare. Successivamente la cittadina fu trasferita sulla riva sinistra del Po; la scelta si rivelò felice poiché Argenta acquisì importanza come di collegamento tra il ferrarese e il ravennate. Data la sua posizione geografica, tra il XII secolo ed il XIV secolo la cittadina fu oggetto di lunghe contese tra il vescovato di Ravenna e la signoria degli Estensi. Ciò influenzò notevolmente Argenta rendendola indipendente, ma allo stesso tempo intimamente e culturalmente legata a filo doppio alle due aree geografiche. Fu proprio durante uno di questi conflitti fra Ferrara e Ravenna, che nel 1200 il borgo di Argenta fu preso d'assalto da un esercito composto da soldati ferraresi e mercenari modenesi e veronesi, che la devastarono ed incendiarono. Gli assedianti fecero prigionieri gran parte degli abitanti, che vennero fatti morire nelle carceri di Ferrara. Oltre a ciò, spezzarono le catene che chiudevano il Po e le portarono nella Cattedrale di San Giorgio a Ferrara, dove furono esposte in segno di trionfo. Nel 1295 si tenne ad Argenta un convegno che vide riuniti tutti i capi ghibellini della Romagna: Scarpetta Ordelaffi, il signore di Forlì che di lì a pochi anni avrebbe anche ospitato Dante Alighieri, riconosciuto capitano generale dei ghibellini. Visitate il ns. sito web: www.cp-immobiliare.it
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ARGENTA - corte colonica con proservizi e corte privata, costituita da fabbricato abitativo bifamiliare composto da: abitazione disposta su 2 piani per totali mq. 216, parzialmente ristrutturata ed abitazione disposta su 2 piani per totali mq. 130, da ammodernare. Ampio fabbricato agricolo (ex stalla/fienile/magazzino) disposto su 2 piani, da ristrutturare. Proservizio esterno ad uso garage e deposito. Ampia corte di pertinenza esclusiva. Libera da subito. Argenta (Arzènta in dialetto argentano) è un comune italiano di 22 039 abitanti della provincia di Ferrara in Emilia-Romagna. È attraversato per tutta la sua lunghezza dalla Strada statale 16 Adriatica ed è fra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione. Fa parte dell'Unione dei comuni Valli e Delizie. È uno dei comuni più estesi d'Italia (34º nella classifica nazionale); comprende il capoluogo e 13 frazioni, distanti tra loro fino a 50 chilometri (ne è un esempio la distanza stradale tra Santa Maria Codifiume e Anita). Sorta probabilmente in epoca romana, tuttavia la tradizione vuole che Argenta sia sorta per volere di Esuperanzio, vescovo di Ravenna dal 425 al 430 lungo la sponda destra del fiume Po, proprio nei pressi della Pieve di San Giorgio, il più antico luogo di culto della zona, ora a circa un chilometro di distanza dal centro abitato. Secondo uno storico locale, il Conte Camillo Laderchi, poco dopo la sua fondazione, il territorio di Argenta venne donato al vescovo di Ravenna Agnello (556-569), da parte dell'Imperatore bizantino Giustiniano, il quale aveva tolto quelle terre ai Ostrogoti sconfitti in battaglia nel 540. Nel 603, per volere dell'esarca bizantino di Ravenna Smaragdo (603-611), Argenta venne fatta fortificare. Successivamente la cittadina fu trasferita sulla riva sinistra del Po; la scelta si rivelò felice poiché Argenta acquisì importanza come di collegamento tra il ferrarese e il ravennate. Data la sua posizione geografica, tra il XII secolo ed il XIV secolo la cittadina fu oggetto di lunghe contese tra il vescovato di Ravenna e la signoria degli Estensi. Ciò influenzò notevolmente Argenta rendendola indipendente, ma allo stesso tempo intimamente e culturalmente legata a filo doppio alle due aree geografiche. Fu proprio durante uno di questi conflitti fra Ferrara e Ravenna, che nel 1200 il borgo di Argenta fu preso d'assalto da un esercito composto da soldati ferraresi e mercenari modenesi e veronesi, che la devastarono ed incendiarono. Gli assedianti fecero prigionieri gran parte degli abitanti, che vennero fatti morire nelle carceri di Ferrara. Oltre a ciò, spezzarono le catene che chiudevano il Po e le portarono nella Cattedrale di San Giorgio a Ferrara, dove furono esposte in segno di trionfo. Nel 1295 si tenne ad Argenta un convegno che vide riuniti tutti i capi ghibellini della Romagna: Scarpetta Ordelaffi, il signore di Forlì che di lì a pochi anni avrebbe anche ospitato Dante Alighieri, riconosciuto capitano generale dei ghibellini.
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ARGENTA - abitazione in bifamiliare con garage e giardino, interamente disposta al piano rialzato di 154 mq.; con ampio ingresso da giardino esclusivo cucina abitabile con stufa a legna moderna, salone con terrazzo, disimpegno zona notte, due camere matrimoniali, una camera singola, due bagni di cui uno con lavanderia, ripostiglio, cantina al piano interrato, vano caldaia all’esterno. Giardino di mq. 270; autorimessa con cantina dotata di caminetto. Impianti autonomi. Classe energetica G. Libera in sei mesi. Argenta (Arzènta in dialetto argentano) è un comune italiano di 22 039 abitanti della provincia di Ferrara in Emilia-Romagna. È attraversato per tutta la sua lunghezza dalla Strada statale 16 Adriatica ed è fra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione. Fa parte dell'Unione dei comuni Valli e Delizie. È uno dei comuni più estesi d'Italia (34º nella classifica nazionale); comprende il capoluogo e 13 frazioni, distanti tra loro fino a 50 chilometri (ne è un esempio la distanza stradale tra Santa Maria Codifiume e Anita). Sorta probabilmente in epoca romana, tuttavia la tradizione vuole che Argenta sia sorta per volere di Esuperanzio, vescovo di Ravenna dal 425 al 430 lungo la sponda destra del fiume Po, proprio nei pressi della Pieve di San Giorgio, il più antico luogo di culto della zona, ora a circa un chilometro di distanza dal centro abitato. Secondo uno storico locale, il Conte Camillo Laderchi, poco dopo la sua fondazione, il territorio di Argenta venne donato al vescovo di Ravenna Agnello (556-569), da parte dell'Imperatore bizantino Giustiniano, il quale aveva tolto quelle terre ai Ostrogoti sconfitti in battaglia nel 540. Nel 603, per volere dell'esarca bizantino di Ravenna Smaragdo (603-611), Argenta venne fatta fortificare. Successivamente la cittadina fu trasferita sulla riva sinistra del Po; la scelta si rivelò felice poiché Argenta acquisì importanza come di collegamento tra il ferrarese e il ravennate. Data la sua posizione geografica, tra il XII secolo ed il XIV secolo la cittadina fu oggetto di lunghe contese tra il vescovato di Ravenna e la signoria degli Estensi. Ciò influenzò notevolmente Argenta rendendola indipendente, ma allo stesso tempo intimamente e culturalmente legata a filo doppio alle due aree geografiche. Fu proprio durante uno di questi conflitti fra Ferrara e Ravenna, che nel 1200 il borgo di Argenta fu preso d'assalto da un esercito composto da soldati ferraresi e mercenari modenesi e veronesi, che la devastarono ed incendiarono. Gli assedianti fecero prigionieri gran parte degli abitanti, che vennero fatti morire nelle carceri di Ferrara. Oltre a ciò, spezzarono le catene che chiudevano il Po e le portarono nella Cattedrale di San Giorgio a Ferrara, dove furono esposte in segno di trionfo. Nel 1295 si tenne ad Argenta un convegno che vide riuniti tutti i capi ghibellini della Romagna: Scarpetta Ordelaffi.
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al piano primo di mq 140, composto da: ingresso, corridoio, cucina abitabile di 20 mq, salone, tre camere letto matrimoniali, bagno con doccia e vasca, ripostiglio vano caldaia esterno, garage esclusivo e posto auto coperto. Ampia corte con giardino comune. Riscaldamento autonomo. Dotato di zanzariere. Senza spese condominiali. In cedolare secca. Classe energetica G. Libero subito. Argenta (Arzènta in dialetto argentano) è un comune italiano di 22 039 abitanti della provincia di Ferrara in Emilia-Romagna. È attraversato per tutta la sua lunghezza dalla Strada statale 16 Adriatica ed è fra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione. Fa parte dell'Unione dei comuni Valli e Delizie. È uno dei comuni più estesi d'Italia (34º nella classifica nazionale); comprende il capoluogo e 13 frazioni, distanti tra loro fino a 50 chilometri (ne è un esempio la distanza stradale tra Santa Maria Codifiume e Anita). Sorta probabilmente in epoca romana, tuttavia la tradizione vuole che Argenta sia sorta per volere di Esuperanzio, vescovo di Ravenna dal 425 al 430 lungo la sponda destra del fiume Po, proprio nei pressi della Pieve di San Giorgio, il più antico luogo di culto della zona, ora a circa un chilometro di distanza dal centro abitato. Secondo uno storico locale, il Conte Camillo Laderchi, poco dopo la sua fondazione, il territorio di Argenta venne donato al vescovo di Ravenna Agnello (556-569), da parte dell'Imperatore bizantino Giustiniano, il quale aveva tolto quelle terre ai Ostrogoti sconfitti in battaglia nel 540. Nel 603, per volere dell'esarca bizantino di Ravenna Smaragdo (603-611), Argenta venne fatta fortificare. Successivamente la cittadina fu trasferita sulla riva sinistra del Po; la scelta si rivelò felice poiché Argenta acquisì importanza come di collegamento tra il ferrarese e il ravennate. Data la sua posizione geografica, tra il XII secolo ed il XIV secolo la cittadina fu oggetto di lunghe contese tra il vescovato di Ravenna e la signoria degli Estensi. Ciò influenzò notevolmente Argenta rendendola indipendente, ma allo stesso tempo intimamente e culturalmente legata a filo doppio alle due aree geografiche. Fu proprio durante uno di questi conflitti fra Ferrara e Ravenna, che nel 1200 il borgo di Argenta fu preso d'assalto da un esercito composto da soldati ferraresi e mercenari modenesi e veronesi, che la devastarono ed incendiarono. Gli assedianti fecero prigionieri gran parte degli abitanti, che vennero fatti morire nelle carceri di Ferrara. Oltre a ciò, spezzarono le catene che chiudevano il Po e le portarono nella Cattedrale di San Giorgio a Ferrara, dove furono esposte in segno di trionfo. Nel 1295 si tenne ad Argenta un convegno che vide riuniti tutti i capi ghibellini della Romagna: Scarpetta Ordelaffi, il signore di Forlì che di lì a pochi anni avrebbe anche ospitato Dante Alighieri, riconosciuto capitano generale dei ghibellini.
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Roma Centro Storico, Via Sistina, attività licenza tabelle IX e XIV, accessori di abbigliamento e biancheria intima. L’attività si svolge in un negozio di 30 mq con una vetrina su strada e splendidi soffitti alti 7 metri, nella parte più commerciale di Via Sistina. Il contratto di locazione, classico 6 + 6, è di € 2 mila mese ed è stato rinnovato a giugno 2018.
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Storico Convento. Progetto per il frazionamento in 16 unità abitative residenziali, la vendita viene condizionata all'approvazione del Progetto o alla variante presentata da chi acquista. Possibilità di realizzare un Albergo, un Resort, un Agriturismo, R.S.A. Inoltre è possibile acquistare separatamente altri terreni agricoli adiacenti. Immerso nel verde delle colline del Parco Nazionale di Cavriglia, Convento risalente al XVI secolo della superificie complessiva di 1060 mq con chiostro interno ed annesso giardino di 2900 mq. La struttura gode di una meravigliosa posizione panoramica e si sviluppa su quattro livelli ed è predisposta per la realizzazione di 16 appartamenti di diverse dimensioni. A completare la proprietà vi è una villa del 1500 della superficie di 650 mq totalmente da ristrutturare. Il tutto con annessi e 3.000 mq circa di terreno adiacente, con destinazione giardino e posti auto. Ubicazione: Il Comune di Cavriglia nacque il 17 marzo 1809, quando si riunì per la prima volta il "Consiglio della Comune". In esso, per volere del governo napoleonico, vennero incorporati i "popoli" di Montaio, Montegonzi, Castelnuovo, Meleto, che precedentemente avevano fatto parte della Lega d'Avane. Il suo territorio si estende sulle pendici orientali dei Monti del Chianti, nel Valdarno superiore, ed è solcato da numerosi corsi d'acqua che scendono verso l'Arno. I primi insediamenti umani sono molto antichi, come testimoniano alcuni ritrovamenti archeologici (di epoca romana ed etrusca presso Cavriglia e Montaio, di epoca etrusca presso Sereto) e la toponomastica locale. Il versante dei Monti del Chianti occupato dal territorio cavrigliese era quasi con certezza attraversato da una strada di epoca romana che congiungeva il Valdarno con la valle del Greve, passando dal varco di Cintoia. Tale presenza è testimoniata da alcuni toponimi (Casa Migliarina, Monte Termini, Limite) e dal ritrovamento di tratti di selciato, ma soprattutto dall'allineamento, lungo questo ipotetico percorso, di alcune pievi plebane (notoriamente veri e propri "segnavia"): Petrolo, San Giovanni, San Pancrazio e Gaville. Di queste pievi, due, quella di San Giovanni e di San Pancrazio, si trovano nel territorio comunale. Degne di nota sono anche la chiesetta di San Michele a Sereto e quella di San Lorenzo a Casignano, che conservano pressochè intatte le loro caratteristiche romaniche. Da documenti del '200 e del '300 veniamo a sapere che nel territorio del comune di Cavriglia le più antiche famiglie feudatarie erano quelle dei conti Guidi e dei Ricasoli con i loro "consorti" Firidolfi; poi, così come in altre zone del Valdarno, salirono alla ribalta le potenti famiglie degli Ubertini e dei Pazzi ed infine i Franzesi. Fino alla seconda metà del '200 il Castello di Montaio fu possedimento dei Guidi e roccaforte ghibellina contro la Repubblica Fiorentina, che infine lo conquistò. Stessa sorte toccò al Castello di Montegonzi, località già menzionata nei "Decimari" del XIII e XIV sec., col nome di San Pietro di Formica, che fu prima possesso dei Guidi, poi dei Ricasoli e poi, dopo il 1314, della Repubblica Fiorentina, che ne acquistò la Rocca. Anche Castelnuovo d'Avane (oggi dei Sabbioni), dopo la famosa battaglia di Montaperti, dovette subire la furia dei ghibellini. Descrizione e Dati Superficie interni: 1710 mq / Superficie esterni: 2900 mq /Convento: 1060 mq /Villa: 650 mq, Parco: 3000 mq circa
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Italia (Tutte le città)
In contesto residenziale, lotto di terreno pianeggiante di 3120 mq con ottima esposizione solare e comodo accesso dalla strada principale, con insistente un fabbricato fatiscente, con attuale destinazione ad "opificio". Possibilità di "ristrutturazione con demolizione e ricostruzione" per edificare un volume di circa 2.500 mc a destinazione residenziale. Ottima soluzione per poter realizzare una piccola palazzina su due livelli di poche unità abitative, una villa bifamiliare o un'unica villa padronale. La proprietà è situata nel territorio del Lago Maggiore, uno dei più importanti laghi italiani, il secondo per superficie. Situato ad una altezza di circa 193 metri s.l.m, il Lago Maggiore ha una superficie di 212 km², la maggior parte dei quali, circa l’80%, si trova in territorio italiano tra il Piemonte e la Lombardia. Il rimanente 20% della superficie si trova invece in territorio svizzero. Il Lago Maggiore è caratterizzato da inverni freddi, ma più miti rispetto all'entroterra, e moderatamente nevosi; le estati sono piuttosto calde, umide e temporalesche. Sulle sue sponde si nascondono veri e propri tesori artistici e paesaggistici che meritano di essere visti: ville, giardini, palazzi, attrazioni, ma soprattutto le sue isole, che attirano ogni anno turisti da tutto il mondo. Le Isole Borromee costituiscono un prezioso arcipelago lacustre ricco di flora e fauna. Amato da Ernest Hemingway e meta favorita dei reali d’Inghilterra, l'arcipelago è famoso per la monumentale Isola Bella, la pittoresca Isola dei Pescatori e la lussureggiante Isola Madre. Il lago Maggiore è stato fin dal Settecento, e per i secoli successivi, il luogo prediletto per la villeggiatura delle grandi famiglie della nobiltà lombarda (in particolare i Borromeo e i Visconti) che qui venivano a trascorrere le loro vacanze e che per questo vi hanno costruito sontuose dimore. Furono i Borromeo, prestigioso casato originario di Firenze, a dare avvio alla loro trasformazione, costruendovi ville con elaborati giardini quando ne divennero proprietari nel XIV secolo. Ancora oggi la famiglia possiede l'Isola Bella, l'Isola Madre e i due scogli noti come Castelli di Cannero, in cui sono presenti ruderi di edifici risalenti all'epoca medioevale.
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Viterbo (Lazio)
Calcata Cantina mq 19 Via della Scuola 7 comoda nel paese vecchio ottima per conservare alimenti e legna, ingresso su strada, nessuna spesa di condominio, portoncino di legno in ottimo stato, sagoma rettangolare altezza di metri 2,15 con pavimento. Non sono dovuti diritti di agenzia, quindi nessuna spesa di mediazione. Geografia fisica Territorio Il centro storico di Calcata, arroccato su di una montagna di tufo, domina la verde valle del fiume Treja. Clima Classificazione climatica: zona D, 1727 GG Storia Il santo prepuzio Secondo le leggende a Calcata, nel 1527 fu catturato un lanzichenecco che aveva preso parte al sacco di Roma, e depredato il Sancta sanctorum di San Giovanni in Laterano. Imprigionato nel paese, avrebbe nascosto il reliquiario contenente il Santo prepuzio nella sua cella, dove sarebbe stato scoperto nel 1557. Da allora la chiesa iniziò a venerare la reliquia, concedendo ai pellegrini un'indulgenza di dieci anni.[3] Monumenti e luoghi d'interesse Architetture religiose La chiesa del Santissimo Nome di Gesù si trova nel paese vecchio. La sua struttura risale al XIV secolo ma è stata ristrutturata nel 1793 per volere della famiglia dei Sinibaldi. Nella chiesa, costituita da un'unica navata e con il soffitto a capriate, sono conservati un fonte battesimale, un'acquasantiera del XVI secolo e un tabernacolo a muro. Dietro l'altare si trova una serie di pitture che rappresenta storie del Cristo. Architetture civili Il paese vecchio di Calcata si erge su di uno sperone tufaceo sulla valle del Treja: al borgo si accede dall'unica porta che si apre sulle mura. Siti archeologici Vicino a Calcata si trovano i resti del tempio falisco di Monte Li Santi. Molto interessanti erano dei graffiti raffiguranti guerrieri Lanzichenecchi che si trovavano nel palazzo baronale, presumibilmente lasciati da loro stessi durante il sacco di Roma. A sparire con il restauro del palazzo sono state anche delle incisioni lasciate sui muri da detenuti quando il castello funzionava da carcere. Aree naturali Dal paese si può accedere a diversi percorsi naturalistici, a piedi o a cavallo, che attraversano il Parco regionale Valle del Treja.
5.000 €
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Treviso (Veneto)
"Ad Asolo, suggestivo e famoso borgo storico del Veneto, Cavallin Immobili propone in vendita un locale facente parte di una casa del XIV secolo. L'immobile si colloca nel centro storico della città, accanto ad altri siti storici ed architettonici di rilievo. Il negozio presenta una vetrina nel fronte strada ed è composto da un unico locale di circa 60 mq, con antibagno e bagno. La proprietà valuta anche la possibilità di proporre in vendita un locale di pari metrature posto sotto il negozio, il quale potrà essere utilizzato come magazzino o ripostiglio.Per valutare la proposta commerciale personalizzata sulle vostre esigenze, è possibile chiamare il numero 0423.465883 e visitate il sito Contatta l'Agenzia con il servizio "Invia Richiesta" "
120.000 €
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Ferrara (Emilia Romagna)
ARGENTA - Villetta in quadrifamiliare, con ingresso indipendente, giardino e garage, di totali 140 mq. e composta da: loggiato d'ingresso, ampio soggiorno, cucina, ripostiglio, n. 3 camere letto, n. 2 bagni. Struttura antisismica, riscaldamento a pavimento, infissi in PVC, finiture interne personalizzabili. Classe energetica A. Consegna in 2 mesi. Contributo di € 20.000 da bando regionale 2018. Argenta (Arzènta in dialetto argentano) è un comune italiano di 22 039 abitanti della provincia di Ferrara in Emilia-Romagna. È attraversato per tutta la sua lunghezza dalla Strada statale 16 Adriatica ed è fra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione. Fa parte dell'Unione dei comuni Valli e Delizie. È uno dei comuni più estesi d'Italia (34 nella classifica nazionale); comprende il capoluogo e 13 frazioni, distanti tra loro fino a 50 chilometri (ne è un esempio la distanza stradale tra Santa Maria Codifiume e Anita). Sorta probabilmente in epoca romana, tuttavia la tradizione vuole che Argenta sia sorta per volere di Esuperanzio, vescovo di Ravenna dal 425 al 430 lungo la sponda destra del fiume Po, proprio nei pressi della Pieve di San Giorgio, il più antico luogo di culto della zona, ora a circa un chilometro di distanza dal centro abitato. Secondo uno storico locale, il Conte Camillo Laderchi, poco dopo la sua fondazione, il territorio di Argenta venne donato al vescovo di Ravenna Agnello (556-569), da parte dell'Imperatore bizantino Giustiniano, il quale aveva tolto quelle terre ai Ostrogoti sconfitti in battaglia nel 540. Nel 603, per volere dell'esarca bizantino di Ravenna Smaragdo (603-611), Argenta venne fatta fortificare. Successivamente la cittadina fu trasferita sulla riva sinistra del Po; la scelta si rivelò felice poiché Argenta acquisì importanza come di collegamento tra il ferrarese e il ravennate. Data la sua posizione geografica, tra il XII secolo ed il XIV secolo la cittadina fu oggetto di lunghe contese tra il vescovato di Ravenna
175.000 €
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Roma (Lazio)
VIA FABIO MASSIMO Prati, in una delle vie più commerciali del quartiere nelle adiacenze di Via Cola di Rienzo e più precisamente in Via Fabio Massimo, in palazzo signorile con ascensore, Area re propone la locazione di un appartamento uso studio, posto al terzo piano di uno stabile di sei. L'immobile si sviluppa su 95 mq. ed è così composto: quattro grandi camere, una cameretta e servizio. L’immobile è libero da subito. Cl. g 215 kwh/m2 anno Contatta l'Agenzia con il servizio "Invia Richiesta" Contatta l'Agenzia con il servizio "Invia Richiesta" eaprati Contatta l'Agenzia con il servizio "Invia Richiesta" aprati. In epoca romana il territorio dell'odierno rione Prati consisteva in vigneti e canneti facenti parte delle proprietà di Domizia, moglie di Domiziano, da cui la zona prese il nome di Horti Domitii ("Orti Domiziani") e in seguito di Prata Neronis ("Prati di Nerone"). Durante il medioevo la zona prese il nome di Prata Sancti Petri ("Prati di San Pietro") in riferimento all'adiacente basilica vaticana. Il 20 agosto 1921 fu costituito ufficialmente il rione Prati, l'ultimo in ordine di tempo dei rioni di Roma, nato come quartiere che accogliesse le strutture amministrative del Regno d'Italia e zona residenziale per i funzionari dello stato. La strada principale del quartiere fu intitolata nel 1911 al tribuno e senatore romano Nicola Gabrini, figlio di Lorenzo, detto Cola di Rienzo, un popolano romano che nel XIV secolo tentò di ripristinare la repubblica a Roma.
2.000 €
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Perugia (Umbria)
Locale commerciale adiacente all’arco di Porta Nuova (XIV se.) che da inizio a Borgo Aretino una delle principali vie di accesso al Centro Storico della Città di Assisi, Negozio di circa 20 mq con ottime finiture interne. L’immobile ha un ingresso con porta a vetri a due ante direttamente dalla via e una bacheca su strada
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Firenze (Toscana)
Tenuta storica in vendita nel cuore del Chianti Classico Greve in Chianti in posizione collinare con vista dominante e mozzafiato, si propone in vendita complesso immobiliare di antica costruzione, destinato a civile abitazione, completamente ristrutturato mantenendo le caratteristiche originali quali facciate in pietra, travi a vista, pavimento in cotto antico e camini in pietra, che conferiscono un fascino esclusivo. I fabbricati sono costituiti da due abitazioni coloniche indipendenti, un ex fienile e un piccolo annesso per complessivi 700 mq., corredati da ampie e gradevoli zone esterne quali corti, antica aia e loggia. Completa lo scenario esterno una suggestiva piscina lambita da 5 ettari di terreno in parte coltivato ad uliveto, in parte a carattere seminativo e pascolo. Particolarmente interessante per la sua ubicazione, riservata e dominante. La tenuta domina una delle più belle vallate del Chianti e si raggiunge per mezzo di un tratto di strada bianca inserita tra filari di vigneti e cipressi. L’edificio principale, composto da piano seminterrato, piano terra e piano primo, è di antica costruzione, parzialmente risalente al XIV secolo, e si distingue per le facciate in pietra locale, struttura di travi e correnti in legno, scempiato in cotto e manto in embrici e coppi. Anche internamente la dimora si pregia di finiture in armonia con il contesto del territorio, quali pavimenti in cotto e parquet. Per quanto concerne gli aspetti tecnici, si segnala impianto elettrico ed idrico sottotraccia, impianto di riscaldamento con termosifoni. Approvvigionamento acqua da acquedotto comunale e metano da fornitura comunale.
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Firenze (Toscana)
Toscana | Chianti in posizione collinare con vista dominante, Greve in Chianti in posizione collinare con vista dominante e mozzafiato, si propone in vendita complesso immobiliare di antica costruzione, destinato a civile abitazione, completamente ristrutturato mantenendo le caratteristiche originali quali facciate in pietra, travi a vista, pavimento in cotto antico e camini in pietra, che conferiscono un fascino esclusivo. I fabbricati sono costituiti da due abitazioni coloniche indipendenti, un ex fienile e un piccolo annesso per complessivi 700 mq., corredati da ampie e gradevoli zone esterne quali corti, antica aia e loggia. Completano la proprietà 5 ettari di terreno in parte coltivato ad uliveto, in parte a seminativo e pascolo. Particolarmente interessante per la sua ubicazione, riservata e dominante. La tenuta domina una delle più belle vallate del Chianti e si raggiunge per mezzo di un tratto di strada bianca inserita tra filari di vigneti e cipressi. L’edificio principale, composto da piano seminterrato, piano terra e piano primo, è di antica costruzione, parzialmente risalente al XIV secolo, e si distingue per le facciate in pietra locale, struttura di travi e correnti in legno, scempiato in cotto e manto in embrici e coppi. Internamente la dimora si pregia di pavimenti in cotto e parquet. Per quanto concerne gli aspetti tecnici, si segnala impianto elettrico ed idrico sottotraccia, impianto di riscaldamento con termosifoni. Il complesso immobiliare di antica costruzione, destinato a civile abitazione, completamente ristrutturato pur mantenendo le caratteristiche originali quali facciate in pietra, travi a vista, pavimento in cotto antico, camini in pietra, che donano al complesso stesso un fascino esclusivo. i fabbricati sono costituiti da due abitazioni coloniche indipendenti, un ex fienile e un piccolo annesso per complessivi 700 mq. circa corredati da ampie zone esterne quali corti/aia, una loggia e due pozzi. Notevole la vista panoramica.
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