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Enciclopedia treccani arte medievale


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      Salve, sono aperte le iscrizioni per "Corso base l' Arte del Bijoux", prevede 30 ore di corso con attestato di frequenza e profitto finale: 2 o 3 ore a lezione per 2 lezioni settimanali (giorni e orari da concordare: disponibilità dal lunedì al venerdì mattino o pomeriggio). Inviateci la vostra adesione con la vostra preferenza di giorno e orario, classi composte da max 12 persone (solo adulti). L'animo del ricercatore è inquieto, quello del professionista deve essere onesto; chi intende essere l'uno e l'altro non può fare a meno di constatare, di scoperta in scoperta, di domanda in domanda, una verità più vicina allo scopo delle sue ricerche e il divulgarla è un atto di sincerità e passione per sé stesso e verso gli altri, anche quando questa verità si discosta dai risultati precedenti grazie a riflessioni maturate da successive osservazioni ed esperienze di studio. Dopo aver dedicato del tempo a cercare una definizione appropriata di gioiello, in un mare magnum di proposte e punti di vista molto diversi, sembra inevitabile accettare il fatto che nella concezione contemporanea la definizione di gioiello non prevede alcuna specifica per quanto riguarda i materiali con cui è realizzato. Il gioiello può essere un prodotto di oreficeria ma non solo, la sua identità gli permette di essere realizzato con qualunque tipo di materiale naturale e artificiale, metallo o non metallo. Il valore dei materiali muta e si trasforma nel tempo e nelle culture ed il meraviglioso melting-pot che stiamo vivendo mescola e relativizza ancora di più dei concetti già variamente fluttuanti. Il gioiello è un ornamento per il corpo che esiste indipendentemente da questo e dalle sue proporzioni ergonomiche e questo grazie alle sue molteplici identità: simbolica, concettuale, religiosa, di status symbol, apotropaica e magica, sentimentale e via dicendo. La realizzazione del primo gioiello,circa cento mila anni fa, determina la definizione di homo che si differenzia dall'ominide esprimendo il proprio Ego al di fuori di sé e creando un oggetto per il proprio corpo che serve da comunicazione e da linguaggio. Un gioiello può essere eseguito in molti multipli oppure destinato ad una ristretta elité di individui, può essere realizzato su committenza e destinato ad un'unica persona o addirittura essere creato come oggetto d'Arte fine a sé stesso senza altro scopo se non la manifestazione dell'Io di chi l'ha concepito. In questo ritratto viene spontaneo domandarsi in che modo e fino a che punto è possibile creare una differenza tra Gioiello e Bijou inteso come Bigiotteria. La difficoltà in Italia nasce anche dalla terminologia poiché la parola bijou in francese ha un significato equivalente a quella di gioiello mentre nella nostra cultura per bijou si intende, spesso ma non sempre, un prodotto di bigiotteria con caratteristiche sottilmente ma indiscutibilmente diverse da quelle di gioiello. Ma quali sono queste differenze visto che non possiamo più pensare al gioiello come ci ha per tanto tempo insegnato l'enciclopedia Treccani? Se è vero che il gioiello può essere realizzato in materiale prezioso e non prezioso, è pur vero che la bigiotteria non è mai realizzata in materiale prezioso. Questo dato può di per sé aprire un contenzioso di non poco conto se si considera, come abbiamo illustrato poc'anzi, che il confine del concetto di valore è molto sottile e relativo nel tempo e nello spazio (ad esempio consideriamo materiali non ben definiti come l'argento e le pietre dure …). Ma ancora più di questo elemento per definire la differenza tra gioiello e bigiotteria è l'aspetto del movente: mentre sappiamo che un gioiello viene prodotto per un sentimento, per un concetto, per uno status; la bigiotteria per cosa e per chi viene prodotta? La bigiotteria viene prodotta da un laboratorio, da un'azienda o da una singola persona che organizza dei fornitori con lo scopo di realizzare monili da vendere. Il successo della bigiotteria sta nella sua capacità di piacere al pubblico e di essere acquistata in grande quantità. La condizione della bigiotteria è il suo successo nel mercato ed il livello di gradimento che riscuote nel pubblico/acquirente. Per fare questo deve strizzare l'occhio al gusto del momento, al colore della moda e alla forma degli abiti, la bigiotteria è creata per soddisfare un desiderio estetico, umorale, stagionale e modaiolo. Un bijou non indossabile, scomodo oppure non adatto all'abito della stagione, non ha motivo di esistere poiché la bigiotteria nasce per l'abito e per il corpo e corre con la moda del momento. Mentre il gioiello vive per sè stesso, la bigiotteria vive per il pubblico, per il mercato, per il compiacimento e per la vendita. I gioielli si trovano in luoghi elitari: nelle gioiellerie e oreficerie, nelle gallerie d'Arte; la bigiotteria si trova in posti popolari e democratici: in profumeria, in cartoleria, nei grandi magazzini e, nei casi dei pezzi più importanti, negli atelier e nei negozi di Moda. In quest'ultimo caso la loro presenza è giustificata dal fatto che, con il giusto abbinamento, possono essere un complemento importante di valorizzazione dell'abito stesso; ogni abito ha un suo giusto abbinamento di accessorio e bijou. Il bijou segue il corpo e con esso anche la moda, come cambiano le stagioni, gli armadi ed i colori, così la sua palette ed il suo aspetto si modificano. La bigiotteria rispetta le metamorfosi del corpo e della moda, le tendenze del mercato e della clientela finale e non esprime uno status sociale, il suo prezzo contenuto rispetto al gioiello, ne indica la tipologia di consumo. Il bijou è un docile strumento creato per rendere il corpo più bello facendo risaltarla donna che lo indossa. Il fatto che siano gioielli realizzati in materiali comunemente "non preziosi" è una scelta che non ne determina automaticamente l'appartenenza al mondo della bigiotteria poiché, nella grande maggioranza dei casi, sono realizzati e concepiti come pezzi unici e anche la loro riproducibilità in serie spesso risulterebbe difficoltosa sia per la reperibilità di altro materiale uguale, sia per la prerogativa di grande abilità manuale e sentimento personale che in ciascuno di essi si rivela. I Bijoux creati devono essere una manifestazione dell'Io del creativo che spesso all'estetica e ai materiali usati affianca un messaggio ed una concettualità... Dall'osservazione generale di tutti gli elaborati presentati, emerge un grande desiderio di tornare alla manualità attraverso la riscoperta di tecniche artigianali antiche e sapienti oppure la loro rivisitazione come nell'uso di fibre tessili sotto forma di vecchi tessuti recuperati, fili di cotone, lana, acrilico e anche fili metallici che vengono lavorati a maglia, ad uncinetto e macramè oppure assemblati con tecniche sperimentali e accostati con altri materiali, spesso perline e pietre dure ma anche oggetti di recupero e di origine naturale.
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      Treccani nuova totali 73 volumi. Enciclopedia ed 1949 37 volumi. Appendici fino al 1992 10 volumi. Enciclopedia del Novecento 1975 9 volumi. Arte Antica 1958 12 volumi Vocabolario lingua italiana 1986 5 volumi.
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